Teatro-canzone in tutte le lingue con le cittadine e i cittadini del mondo
Avreste mai pensato di sentir cantare Georges Brassens in russo, greco, giapponese o addirittura in latino?
Ci troviamo di fronte al cantautore più tradotto al mondo.
Brassens è popolare in Francia quanto i Beatles in Gran Bretagna. Anche l’Italia vanta traduttori illustri, come De Andrè, Mèdail e Svampa, che ha avuto l’intuizione di tradurre in dialetto milanese, lingua che possiede la musicalità del francese, trasportando la deformante ironia brassensiana dalle banlieues parigine alle periferie milanesi, dove Nanni Svampa ha incontrato la coppia di cantautori milanesi, lanciandoli agli esordi e affidandogli l’apertura del famoso “Il mio concerto per Brassens”. In quell’occasione li ha battezzati “Duperdu” con un magistrale esercizio di traduzione dal nome originale “Duo perduto”.
I capolavori del Maestro dei Gufi sono divenuti riferimento per moltissimi cantautori, che gli hanno inviato audiocassette da tutto il mondo: un inestimabile archivio internazionale donato da Svampa ai Duperdu, come testimone di nozze insieme alla moglie Dina. Con il debutto dello spettacolo Babylon Brassens la raccolta entrerà ufficialmente nell’Archivio Storico Cabaret Italiano di Flavio Oreglio.
I Duperdu hanno fatto tesoro di tale eredità e propongono qui pillole di questa sterminata produzione, scegliendo le versioni più insolite e sorprendenti, non mancheranno citazioni degli innumerevoli italiani che hanno tradotto nel loro dialetto e, naturalmente, le famosissime traduzioni svampiane. I Duperdu arricchiscono questo straniante carosello con le personalissime versioni che hanno osato comporre, contagiati dal sacro fuoco della traduzione.
Il tour propone in ogni tappa l’adattamento dello spettacolo “Babylon Brassens”, con in apertura i Duperdu che eseguono La Canzone Fattapposta per il luogo che li ospita. Seguono divertenti momenti interazione con il pubblico chiamato a partecipare traducendo i brani nella propria lingua di origine
La tournée continua on-line! Alla fine del tour, i video che documentano lo spettacolo, saranno caricati sull’app Izi.travel diventando tappe di una mappa virtuale che consentirà a tutti di ripercorrere e rivivere le giornate di spettacolo!
La fragilità ha tanti volti, quello dei bambini nelle case di accoglienza, quello delle persone con disabilità, quello delle famiglie che abitano nelle periferie urbane e che non hanno accesso ai luoghi della cultura per problemi legati alla loro condizione economica e non solo. Ma la fragilità racchiude anche una grande forza, la forza di vivere senza i genitori e mantenere, nel contempo, una rotta, la forza di dare valore al sentirsi diversi e speciali, la forza di uscire da situazioni di marginalità.
Anche la natura è forte e fragile, al tempo stesso, è inarrestabile nel suo fluire, ma fragile nel suo rapporto con l’uomo, che espone gli animali e l’ambiente a pericolose forme di sfruttamento indiscriminato.
Ma fragile è l’umanità in rapporto alla natura, come la crisi climatica sta dimostrando con sempre maggiore evidenza.
Con lo spettacolo “Sulle tracce dell’uomo” vogliamo portare in quei luoghi dimenticati, ai margini, un momento di gioia e di magia ma anche di riflessione su tematiche importanti. Parleremo di sfruttamento delle risorse naturali da parte dell’uomo, di inquinamento, dell’estinzione di alcune specie animali e lo faremo fornendo spunti utili per un approccio ecologico e sostenibile a questi grandi temi. I nostri piccoli spettatori e le loro famiglie verranno catapultati in un viaggio magico nel mondo della sostenibilità ambientale, a contatto con animali antropomorfi che si racconteranno e ci faranno vedere il loro punto di vista.
La fragilità ha tanti volti, quello dei bambini nelle case di accoglienza, quello delle persone con disabilità, quello delle famiglie che abitano nelle periferie urbane e che non hanno accesso ai luoghi della cultura per problemi legati alla loro condizione economica e non solo. Ma la fragilità racchiude anche una grande forza, la forza di vivere senza i genitori e mantenere, nel contempo, una rotta, la forza di dare valore al sentirsi diversi e speciali, la forza di uscire da situazioni di marginalità.
Anche la natura è forte e fragile, al tempo stesso, è inarrestabile nel suo fluire, ma fragile nel suo rapporto con l’uomo, che espone gli animali e l’ambiente a pericolose forme di sfruttamento indiscriminato.
Ma fragile è l’umanità in rapporto alla natura, come la crisi climatica sta dimostrando con sempre maggiore evidenza.
Con lo spettacolo “Sulle tracce dell’uomo” vogliamo portare in quei luoghi dimenticati, ai margini, un momento di gioia e di magia ma anche di riflessione su tematiche importanti. Parleremo di sfruttamento delle risorse naturali da parte dell’uomo, di inquinamento, dell’estinzione di alcune specie animali e lo faremo fornendo spunti utili per un approccio ecologico e sostenibile a questi grandi temi. I nostri piccoli spettatori e le loro famiglie verranno catapultati in un viaggio magico nel mondo della sostenibilità ambientale, a contatto con animali antropomorfi che si racconteranno e ci faranno vedere il loro punto di vista.
La fragilità ha tanti volti, quello dei bambini nelle case di accoglienza, quello delle persone con disabilità, quello delle famiglie che abitano nelle periferie urbane e che non hanno accesso ai luoghi della cultura per problemi legati alla loro condizione economica e non solo. Ma la fragilità racchiude anche una grande forza, la forza di vivere senza i genitori e mantenere, nel contempo, una rotta, la forza di dare valore al sentirsi diversi e speciali, la forza di uscire da situazioni di marginalità.
Anche la natura è forte e fragile, al tempo stesso, è inarrestabile nel suo fluire, ma fragile nel suo rapporto con l’uomo, che espone gli animali e l’ambiente a pericolose forme di sfruttamento indiscriminato.
Ma fragile è l’umanità in rapporto alla natura, come la crisi climatica sta dimostrando con sempre maggiore evidenza.
Con lo spettacolo “Sulle tracce dell’uomo” vogliamo portare in quei luoghi dimenticati, ai margini, un momento di gioia e di magia ma anche di riflessione su tematiche importanti. Parleremo di sfruttamento delle risorse naturali da parte dell’uomo, di inquinamento, dell’estinzione di alcune specie animali e lo faremo fornendo spunti utili per un approccio ecologico e sostenibile a questi grandi temi. I nostri piccoli spettatori e le loro famiglie verranno catapultati in un viaggio magico nel mondo della sostenibilità ambientale, a contatto con animali antropomorfi che si racconteranno e ci faranno vedere il loro punto di vista.
La fragilità ha tanti volti, quello dei bambini nelle case di accoglienza, quello delle persone con disabilità, quello delle famiglie che abitano nelle periferie urbane e che non hanno accesso ai luoghi della cultura per problemi legati alla loro condizione economica e non solo. Ma la fragilità racchiude anche una grande forza, la forza di vivere senza i genitori e mantenere, nel contempo, una rotta, la forza di dare valore al sentirsi diversi e speciali, la forza di uscire da situazioni di marginalità.
Anche la natura è forte e fragile, al tempo stesso, è inarrestabile nel suo fluire, ma fragile nel suo rapporto con l’uomo, che espone gli animali e l’ambiente a pericolose forme di sfruttamento indiscriminato.
Ma fragile è l’umanità in rapporto alla natura, come la crisi climatica sta dimostrando con sempre maggiore evidenza.
Con lo spettacolo “Sulle tracce dell’uomo” vogliamo portare in quei luoghi dimenticati, ai margini, un momento di gioia e di magia ma anche di riflessione su tematiche importanti. Parleremo di sfruttamento delle risorse naturali da parte dell’uomo, di inquinamento, dell’estinzione di alcune specie animali e lo faremo fornendo spunti utili per un approccio ecologico e sostenibile a questi grandi temi. I nostri piccoli spettatori e le loro famiglie verranno catapultati in un viaggio magico nel mondo della sostenibilità ambientale, a contatto con animali antropomorfi che si racconteranno e ci faranno vedere il loro punto di vista.
La fragilità ha tanti volti, quello dei bambini nelle case di accoglienza, quello delle persone con disabilità, quello delle famiglie che abitano nelle periferie urbane e che non hanno accesso ai luoghi della cultura per problemi legati alla loro condizione economica e non solo. Ma la fragilità racchiude anche una grande forza, la forza di vivere senza i genitori e mantenere, nel contempo, una rotta, la forza di dare valore al sentirsi diversi e speciali, la forza di uscire da situazioni di marginalità.
Anche la natura è forte e fragile, al tempo stesso, è inarrestabile nel suo fluire, ma fragile nel suo rapporto con l’uomo, che espone gli animali e l’ambiente a pericolose forme di sfruttamento indiscriminato.
Ma fragile è l’umanità in rapporto alla natura, come la crisi climatica sta dimostrando con sempre maggiore evidenza.
Con lo spettacolo “Sulle tracce dell’uomo” vogliamo portare in quei luoghi dimenticati, ai margini, un momento di gioia e di magia ma anche di riflessione su tematiche importanti. Parleremo di sfruttamento delle risorse naturali da parte dell’uomo, di inquinamento, dell’estinzione di alcune specie animali e lo faremo fornendo spunti utili per un approccio ecologico e sostenibile a questi grandi temi. I nostri piccoli spettatori e le loro famiglie verranno catapultati in un viaggio magico nel mondo della sostenibilità ambientale, a contatto con animali antropomorfi che si racconteranno e ci faranno vedere il loro punto di vista.
La fragilità ha tanti volti, quello dei bambini nelle case di accoglienza, quello delle persone con disabilità, quello delle famiglie che abitano nelle periferie urbane e che non hanno accesso ai luoghi della cultura per problemi legati alla loro condizione economica e non solo. Ma la fragilità racchiude anche una grande forza, la forza di vivere senza i genitori e mantenere, nel contempo, una rotta, la forza di dare valore al sentirsi diversi e speciali, la forza di uscire da situazioni di marginalità.
Anche la natura è forte e fragile, al tempo stesso, è inarrestabile nel suo fluire, ma fragile nel suo rapporto con l’uomo, che espone gli animali e l’ambiente a pericolose forme di sfruttamento indiscriminato.
Ma fragile è l’umanità in rapporto alla natura, come la crisi climatica sta dimostrando con sempre maggiore evidenza.
Con lo spettacolo “Sulle tracce dell’uomo” vogliamo portare in quei luoghi dimenticati, ai margini, un momento di gioia e di magia ma anche di riflessione su tematiche importanti. Parleremo di sfruttamento delle risorse naturali da parte dell’uomo, di inquinamento, dell’estinzione di alcune specie animali e lo faremo fornendo spunti utili per un approccio ecologico e sostenibile a questi grandi temi. I nostri piccoli spettatori e le loro famiglie verranno catapultati in un viaggio magico nel mondo della sostenibilità ambientale, a contatto con animali antropomorfi che si racconteranno e ci faranno vedere il loro punto di vista.
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La fragilità ha tanti volti, quello dei bambini nelle case di accoglienza, quello delle persone con disabilità, quello delle famiglie che abitano nelle periferie urbane e che non hanno accesso ai luoghi della cultura per problemi legati alla loro condizione economica e non solo. Ma la fragilità racchiude anche una grande forza, la forza di vivere senza i genitori e mantenere, nel contempo, una rotta, la forza di dare valore al sentirsi diversi e speciali, la forza di uscire da situazioni di marginalità.
Anche la natura è forte e fragile, al tempo stesso, è inarrestabile nel suo fluire, ma fragile nel suo rapporto con l’uomo, che espone gli animali e l’ambiente a pericolose forme di sfruttamento indiscriminato.
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