“Oscar giaceva a terra con il vetro crepato e il suo ticchettio si faceva sempre più debole; guardava le nuvole che scorrevano nel cielo sopra di lui e se avesse avuto gli occhi avrebbe pianto. Erano belle le nuvole, leggere e veloci trasportate dal vento verso paesi che lui neanche si immaginava, potevano viaggiare le nuvole, libere e senza pensieri, potevano cambiare forma, ingrandirsi o sparire, potevano guardare dall’alto e ammirare le foreste, il mare, le città. Avrebbe voluto essere una nuvola anche lui, ma era nato orologio, pesante orologio a pendolo tutto fatto di legno massiccio, intarsiato, decorato, magnifico, ma immobile, inchiodato ad un muro e condannato a segnare le ore, sempre uguali ogni giorno, per tutta la vita. E invece lui sognava di viaggiare…”
Oscar è uno dei protagonisti delle nostre favole. Rotti, vecchi, inutili, dimenticati, che se ne stanno lì nei cassetti o sotto un cumulo di polvere e poi, un giorno, arriva un cacciavite invadente, un sacco buio, una mano svuota credenze… li prende e se li porta via, verso l’ignoto. Sarà la fine di tutto o l’inizio di qualcosa di nuovo?
“Favole da discarica” è una raccolta di storie in cui i pensieri, le paure, la gioia e le emozioni di vecchi oggetti messi in un angolo e “pronti per la discarica” si fanno parole per raccontare tutta quella parte di umanità considerata inefficiente, improduttiva, inutile e per questo esclusa ed emarginata. Lo spettacolo affronta le tematiche dell’emarginazione e della diversità, ma anche dell’emancipazione e della libertà. Gli oggetti protagonisti delle favole infatti, proprio quando tutto sembrerà finito, riscopriranno un valore profondo e dimenticato. Non sarà la fine di tutto ma l’inizio di qualcosa di nuovo… Partendo proprio dalle piccole storie di questi oggetti nasce “Cantieri Nuove Storie”, un progetto teatrale per bambini e bambine dai 6 ai 10 anni, che proprio come un cantiere, luogo di costruzione e decostruzione, vuole agire sulle narrazioni di quei luoghi, di quelle persone e di quei gruppi sociali spesso messi ai margini
Dante Duranti è un ragazzo impacciato e pauroso. Viene costantemente tormentato da un bullo di nome Ferro, che lo umilia e gli toglie gli occhiali. Un giorno, Ferro nasconde gli occhiali di Dante nei Sotterranei, una zona oscura e spaventosa sotto la scuola. Dante inizia a cercare gli occhiali accompagnato dalla sua ombra personale, Virgilio, e durante il suo viaggio incontra un gruppo di studenti. Insieme affrontano varie sfide e incontrano personaggi in carne e ossa, come Oscarón (che ricorda Caronte), anime incorporee, come Pier (della Vigna) o Francesca (da Rimini), e demoni come Cerbero. Attraversando i Sotterranei, Dante impara a superare le sue paure e insicurezze e diventa più sicuro di sé. Alla fine, riesce a ritrovare i suoi occhiali e tornare alla luce del giorno con un nuovo senso di fiducia in sé stesso.
“Sarò interrogato?” – “Prenderò la sufficienza?” – “Sarò promosso, oppure bocciato?” – “Avrò fatto colpo con la compagna del primo banco?” – “Piacerò ai miei nuovi compagni?”…
Attese, tormenti, paure. L’inferno della pre-adolescenza tutto racchiuso simbolicamente in un solo luogo: il più amato-odiato da sempre da legioni di ragazzi, in cui si tessono relazioni che possono durare per tutta la vita, ma dove si covano anche ansie di ogni tipo. “All’Inferno!” non poteva trovare che qui la sua location più adatta: nella Scuola. Lo spettacolo itinerante si snoda fra luoghi frequentati e sconosciuti agli studenti: il corridoio, l’aula scolastica, il cortile, la presidenza, il magazzino, l’archivio, i servizi delle femmine e dei maschi…
“All’Inferno!” contiene numerose citazioni e rimandi all’opera dantesca, ma nello stesso tempo è scritto in uno stile leggero e contemporaneo, vicino al linguaggio dei pre-adolescenti di oggi. I ragazzi vivono in prima persona, e non solo di riflesso, l’avventura del protagonista. Vengono incalzati da Dante perché lo aiutino ad affrontare il suo viaggio alla scoperta di sé e così facendo attraversano la stessa esperienza e sono invitati a prendere consapevolezza delle proprie fragilità.
Il tema principale è quello delle paure e del percorso da fare per affrontarle e superarle. Ma si possono leggere in filigrana anche temi molto attuali come il bullismo e il femminicidio.
“All’Inferno!” può anche essere utilizzato dagli insegnanti come strumento di didattica attiva, dimostrando come un’opera classica possa essere letta in chiave attuale: cosa dice a me, oggi, la Divina Commedia?
di Dario Villa
regia Enzo Biscardi
scenografie e maschere Salvatore Manzella
sound design Cristiano Messina
Con
Devis Bollini Dante Duranti
Giorgio Branca Caron di Gemonio
Elisa Canfora Cerbero
Manuel Lantignotti Ferro
Rachele Pesavento Francesca
Alessandro Torre Virgilio
Dante Duranti è un ragazzo impacciato e pauroso. Viene costantemente tormentato da un bullo di nome Ferro, che lo umilia e gli toglie gli occhiali. Un giorno, Ferro nasconde gli occhiali di Dante nei Sotterranei, una zona oscura e spaventosa sotto la scuola. Dante inizia a cercare gli occhiali accompagnato dalla sua ombra personale, Virgilio, e durante il suo viaggio incontra un gruppo di studenti. Insieme affrontano varie sfide e incontrano personaggi in carne e ossa, come Oscarón (che ricorda Caronte), anime incorporee, come Pier (della Vigna) o Francesca (da Rimini), e demoni come Cerbero. Attraversando i Sotterranei, Dante impara a superare le sue paure e insicurezze e diventa più sicuro di sé. Alla fine, riesce a ritrovare i suoi occhiali e tornare alla luce del giorno con un nuovo senso di fiducia in sé stesso.
“Sarò interrogato?” – “Prenderò la sufficienza?” – “Sarò promosso, oppure bocciato?” – “Avrò fatto colpo con la compagna del primo banco?” – “Piacerò ai miei nuovi compagni?”…
Attese, tormenti, paure. L’inferno della pre-adolescenza tutto racchiuso simbolicamente in un solo luogo: il più amato-odiato da sempre da legioni di ragazzi, in cui si tessono relazioni che possono durare per tutta la vita, ma dove si covano anche ansie di ogni tipo. “All’Inferno!” non poteva trovare che qui la sua location più adatta: nella Scuola. Lo spettacolo itinerante si snoda fra luoghi frequentati e sconosciuti agli studenti: il corridoio, l’aula scolastica, il cortile, la presidenza, il magazzino, l’archivio, i servizi delle femmine e dei maschi…
“All’Inferno!” contiene numerose citazioni e rimandi all’opera dantesca, ma nello stesso tempo è scritto in uno stile leggero e contemporaneo, vicino al linguaggio dei pre-adolescenti di oggi. I ragazzi vivono in prima persona, e non solo di riflesso, l’avventura del protagonista. Vengono incalzati da Dante perché lo aiutino ad affrontare il suo viaggio alla scoperta di sé e così facendo attraversano la stessa esperienza e sono invitati a prendere consapevolezza delle proprie fragilità.
Il tema principale è quello delle paure e del percorso da fare per affrontarle e superarle. Ma si possono leggere in filigrana anche temi molto attuali come il bullismo e il femminicidio.
“All’Inferno!” può anche essere utilizzato dagli insegnanti come strumento di didattica attiva, dimostrando come un’opera classica possa essere letta in chiave attuale: cosa dice a me, oggi, la Divina Commedia?
di Dario Villa
regia Enzo Biscardi
scenografie e maschere Salvatore Manzella
sound design Cristiano Messina
Con
Devis Bollini Dante Duranti
Giorgio Branca Caron di Gemonio
Elisa Canfora Cerbero
Manuel Lantignotti Ferro
Rachele Pesavento Francesca
Alessandro Torre Virgilio
Dante Duranti è un ragazzo impacciato e pauroso. Viene costantemente tormentato da un bullo di nome Ferro, che lo umilia e gli toglie gli occhiali. Un giorno, Ferro nasconde gli occhiali di Dante nei Sotterranei, una zona oscura e spaventosa sotto la scuola. Dante inizia a cercare gli occhiali accompagnato dalla sua ombra personale, Virgilio, e durante il suo viaggio incontra un gruppo di studenti. Insieme affrontano varie sfide e incontrano personaggi in carne e ossa, come Oscarón (che ricorda Caronte), anime incorporee, come Pier (della Vigna) o Francesca (da Rimini), e demoni come Cerbero. Attraversando i Sotterranei, Dante impara a superare le sue paure e insicurezze e diventa più sicuro di sé. Alla fine, riesce a ritrovare i suoi occhiali e tornare alla luce del giorno con un nuovo senso di fiducia in sé stesso.
“Sarò interrogato?” – “Prenderò la sufficienza?” – “Sarò promosso, oppure bocciato?” – “Avrò fatto colpo con la compagna del primo banco?” – “Piacerò ai miei nuovi compagni?”…
Attese, tormenti, paure. L’inferno della pre-adolescenza tutto racchiuso simbolicamente in un solo luogo: il più amato-odiato da sempre da legioni di ragazzi, in cui si tessono relazioni che possono durare per tutta la vita, ma dove si covano anche ansie di ogni tipo. “All’Inferno!” non poteva trovare che qui la sua location più adatta: nella Scuola. Lo spettacolo itinerante si snoda fra luoghi frequentati e sconosciuti agli studenti: il corridoio, l’aula scolastica, il cortile, la presidenza, il magazzino, l’archivio, i servizi delle femmine e dei maschi…
“All’Inferno!” contiene numerose citazioni e rimandi all’opera dantesca, ma nello stesso tempo è scritto in uno stile leggero e contemporaneo, vicino al linguaggio dei pre-adolescenti di oggi. I ragazzi vivono in prima persona, e non solo di riflesso, l’avventura del protagonista. Vengono incalzati da Dante perché lo aiutino ad affrontare il suo viaggio alla scoperta di sé e così facendo attraversano la stessa esperienza e sono invitati a prendere consapevolezza delle proprie fragilità.
Il tema principale è quello delle paure e del percorso da fare per affrontarle e superarle. Ma si possono leggere in filigrana anche temi molto attuali come il bullismo e il femminicidio.
“All’Inferno!” può anche essere utilizzato dagli insegnanti come strumento di didattica attiva, dimostrando come un’opera classica possa essere letta in chiave attuale: cosa dice a me, oggi, la Divina Commedia?
di Dario Villa
regia Enzo Biscardi
scenografie e maschere Salvatore Manzella
sound design Cristiano Messina
Con
Devis Bollini Dante Duranti
Giorgio Branca Caron di Gemonio
Elisa Canfora Cerbero
Manuel Lantignotti Ferro
Rachele Pesavento Francesca
Alessandro Torre Virgilio
Dante Duranti è un ragazzo impacciato e pauroso. Viene costantemente tormentato da un bullo di nome Ferro, che lo umilia e gli toglie gli occhiali. Un giorno, Ferro nasconde gli occhiali di Dante nei Sotterranei, una zona oscura e spaventosa sotto la scuola. Dante inizia a cercare gli occhiali accompagnato dalla sua ombra personale, Virgilio, e durante il suo viaggio incontra un gruppo di studenti. Insieme affrontano varie sfide e incontrano personaggi in carne e ossa, come Oscarón (che ricorda Caronte), anime incorporee, come Pier (della Vigna) o Francesca (da Rimini), e demoni come Cerbero. Attraversando i Sotterranei, Dante impara a superare le sue paure e insicurezze e diventa più sicuro di sé. Alla fine, riesce a ritrovare i suoi occhiali e tornare alla luce del giorno con un nuovo senso di fiducia in sé stesso.
“Sarò interrogato?” – “Prenderò la sufficienza?” – “Sarò promosso, oppure bocciato?” – “Avrò fatto colpo con la compagna del primo banco?” – “Piacerò ai miei nuovi compagni?”…
Attese, tormenti, paure. L’inferno della pre-adolescenza tutto racchiuso simbolicamente in un solo luogo: il più amato-odiato da sempre da legioni di ragazzi, in cui si tessono relazioni che possono durare per tutta la vita, ma dove si covano anche ansie di ogni tipo. “All’Inferno!” non poteva trovare che qui la sua location più adatta: nella Scuola. Lo spettacolo itinerante si snoda fra luoghi frequentati e sconosciuti agli studenti: il corridoio, l’aula scolastica, il cortile, la presidenza, il magazzino, l’archivio, i servizi delle femmine e dei maschi…
“All’Inferno!” contiene numerose citazioni e rimandi all’opera dantesca, ma nello stesso tempo è scritto in uno stile leggero e contemporaneo, vicino al linguaggio dei pre-adolescenti di oggi. I ragazzi vivono in prima persona, e non solo di riflesso, l’avventura del protagonista. Vengono incalzati da Dante perché lo aiutino ad affrontare il suo viaggio alla scoperta di sé e così facendo attraversano la stessa esperienza e sono invitati a prendere consapevolezza delle proprie fragilità.
Il tema principale è quello delle paure e del percorso da fare per affrontarle e superarle. Ma si possono leggere in filigrana anche temi molto attuali come il bullismo e il femminicidio.
“All’Inferno!” può anche essere utilizzato dagli insegnanti come strumento di didattica attiva, dimostrando come un’opera classica possa essere letta in chiave attuale: cosa dice a me, oggi, la Divina Commedia?
di Dario Villa
regia Enzo Biscardi
scenografie e maschere Salvatore Manzella
sound design Cristiano Messina
Con
Devis Bollini Dante Duranti
Giorgio Branca Caron di Gemonio
Elisa Canfora Cerbero
Manuel Lantignotti Ferro
Rachele Pesavento Francesca
Alessandro Torre Virgilio
Dante Duranti è un ragazzo impacciato e pauroso. Viene costantemente tormentato da un bullo di nome Ferro, che lo umilia e gli toglie gli occhiali. Un giorno, Ferro nasconde gli occhiali di Dante nei Sotterranei, una zona oscura e spaventosa sotto la scuola. Dante inizia a cercare gli occhiali accompagnato dalla sua ombra personale, Virgilio, e durante il suo viaggio incontra un gruppo di studenti. Insieme affrontano varie sfide e incontrano personaggi in carne e ossa, come Oscarón (che ricorda Caronte), anime incorporee, come Pier (della Vigna) o Francesca (da Rimini), e demoni come Cerbero. Attraversando i Sotterranei, Dante impara a superare le sue paure e insicurezze e diventa più sicuro di sé. Alla fine, riesce a ritrovare i suoi occhiali e tornare alla luce del giorno con un nuovo senso di fiducia in sé stesso.
“Sarò interrogato?” – “Prenderò la sufficienza?” – “Sarò promosso, oppure bocciato?” – “Avrò fatto colpo con la compagna del primo banco?” – “Piacerò ai miei nuovi compagni?”…
Attese, tormenti, paure. L’inferno della pre-adolescenza tutto racchiuso simbolicamente in un solo luogo: il più amato-odiato da sempre da legioni di ragazzi, in cui si tessono relazioni che possono durare per tutta la vita, ma dove si covano anche ansie di ogni tipo. “All’Inferno!” non poteva trovare che qui la sua location più adatta: nella Scuola. Lo spettacolo itinerante si snoda fra luoghi frequentati e sconosciuti agli studenti: il corridoio, l’aula scolastica, il cortile, la presidenza, il magazzino, l’archivio, i servizi delle femmine e dei maschi…
“All’Inferno!” contiene numerose citazioni e rimandi all’opera dantesca, ma nello stesso tempo è scritto in uno stile leggero e contemporaneo, vicino al linguaggio dei pre-adolescenti di oggi. I ragazzi vivono in prima persona, e non solo di riflesso, l’avventura del protagonista. Vengono incalzati da Dante perché lo aiutino ad affrontare il suo viaggio alla scoperta di sé e così facendo attraversano la stessa esperienza e sono invitati a prendere consapevolezza delle proprie fragilità.
Il tema principale è quello delle paure e del percorso da fare per affrontarle e superarle. Ma si possono leggere in filigrana anche temi molto attuali come il bullismo e il femminicidio.
“All’Inferno!” può anche essere utilizzato dagli insegnanti come strumento di didattica attiva, dimostrando come un’opera classica possa essere letta in chiave attuale: cosa dice a me, oggi, la Divina Commedia?
di Dario Villa
regia Enzo Biscardi
scenografie e maschere Salvatore Manzella
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Con
Devis Bollini Dante Duranti
Giorgio Branca Caron di Gemonio
Elisa Canfora Cerbero
Manuel Lantignotti Ferro
Rachele Pesavento Francesca
Alessandro Torre Virgilio
IL TEATRO NEI PAESI, giunto alla sua 3° edizione, è un progetto teatrale itinerante che crea incursioni artistiche nelle piazze dei piccoli comuni e le loro frazioni. Un Ape Piaggio trasformato in un teatro è il luogo d’incontro scelto da Progetto RESCUE! per promuovere l’uso culturale e sociale dello spazio pubblico come risorsa imprescindibile di questo momento storico.
Parate, laboratori, spettacoli e concerti per entrare in contatto con le piccole comunità ed avvicinarle, in modo semplice e diretto, alla pratica artistica e allo spettacolo dal vivo.
IL TEATRO NEI PAESI, giunto alla sua 3° edizione, è un progetto teatrale itinerante che crea incursioni artistiche nelle piazze dei piccoli comuni e le loro frazioni. Un Ape Piaggio trasformato in un teatro è il luogo d’incontro scelto da Progetto RESCUE! per promuovere l’uso culturale e sociale dello spazio pubblico come risorsa imprescindibile di questo momento storico.
Parate, laboratori, spettacoli e concerti per entrare in contatto con le piccole comunità ed avvicinarle, in modo semplice e diretto, alla pratica artistica e allo spettacolo dal vivo.
IL TEATRO NEI PAESI, giunto alla sua 3° edizione, è un progetto teatrale itinerante che crea incursioni artistiche nelle piazze dei piccoli comuni e le loro frazioni. Un Ape Piaggio trasformato in un teatro è il luogo d’incontro scelto da Progetto RESCUE! per promuovere l’uso culturale e sociale dello spazio pubblico come risorsa imprescindibile di questo momento storico.
Parate, laboratori, spettacoli e concerti per entrare in contatto con le piccole comunità ed avvicinarle, in modo semplice e diretto, alla pratica artistica e allo spettacolo dal vivo.