Con la volontà di attivare diversi canali percettivi, la performance Sensibili
Acque – Quadri sonori invita le e i partecipanti a immergersi in un dipinto non
solo osservandolo, ma utilizzando anche altri sensi.
Un quadro sonoro è la trasposizione sonora di un’opera d’arte già esistente che
permette di indagare, in maniera inedita, una serie di parametri dell’opera
stessa: lo spazio, il tempo, il background socio-culturale e persino il profilo
morale e l’impianto filosofico che hanno sorretto l’artista nella sua creazione,
oltre ai suoi risvolti psicologici.
La trasposizione consente alla spettatrice o allo spettatore di scoprire alcuni lati
nascosti dell’opera, approfondendone il coinvolgimento empatico.
Mattia Airoldi, musicista, musicoterapeuta e sound designer – in collaborazione
con Valeria La Corte e Ginevra Bocconcelli, operatrici culturali ed esperte di
accessibilità della cultura, e Cesare Benedetti, performer LIS – crea un
dispositivo performativo che unisce diversi elementi: un’opera pittorica; una
partitura sonora che ne ricrea l’immaginario attraverso musiche, suoni e
rumori; una pedana sensoriale, tecnologia che trasforma i suoni in vibrazioni
creata per permettere la fruizione del suono attraverso il corpo.
La performance ruota infatti intorno al corpo del suono, fatto prima di tutto di
vibrazioni, mezzo di comunicazione universale, in grado di farci vedere ciò che
è invisibile.
La possibilità di diversificare e amplificare l’esperienza performativa grazie a
diversi stimoli sensoriali e canali di fruizione, così come alla traduzione in
Lingua dei Segni Italiana, rende l’opera accessibile a un pubblico ampio.
Crediti:
Ideazione, creazione e musiche: Mattia Airoldi
Responsabile progetto: Valeria La Corte
Responsabile organizzazione: Ginevra Bocconcelli
Performer LIS: Cesare Benedetti
in collaborazione con La Pro Loco Vaprio APS, Archè onlus, ELLEPIKAPPA
ONLUS Cooperativa Sociale,
con il contributo di Associazione Culturale Fedora
Evento realizzato con il contributo di Life is Live, un progetto di Smart con
Fondazione Cariplo
Con la volontà di attivare diversi canali percettivi, la performance Sensibili
Acque – Quadri sonori invita le e i partecipanti a immergersi in un dipinto non
solo osservandolo, ma utilizzando anche altri sensi.
Un quadro sonoro è la trasposizione sonora di un’opera d’arte già esistente che
permette di indagare, in maniera inedita, una serie di parametri dell’opera
stessa: lo spazio, il tempo, il background socio-culturale e persino il profilo
morale e l’impianto filosofico che hanno sorretto l’artista nella sua creazione,
oltre ai suoi risvolti psicologici.
La trasposizione consente alla spettatrice o allo spettatore di scoprire alcuni lati
nascosti dell’opera, approfondendone il coinvolgimento empatico.
Mattia Airoldi, musicista, musicoterapeuta e sound designer – in collaborazione
con Valeria La Corte e Ginevra Bocconcelli, operatrici culturali ed esperte di
accessibilità della cultura, e Cesare Benedetti, performer LIS – crea un
dispositivo performativo che unisce diversi elementi: un’opera pittorica; una
partitura sonora che ne ricrea l’immaginario attraverso musiche, suoni e
rumori; una pedana sensoriale, tecnologia che trasforma i suoni in vibrazioni
creata per permettere la fruizione del suono attraverso il corpo.
La performance ruota infatti intorno al corpo del suono, fatto prima di tutto di
vibrazioni, mezzo di comunicazione universale, in grado di farci vedere ciò che
è invisibile.
La possibilità di diversificare e amplificare l’esperienza performativa grazie a
diversi stimoli sensoriali e canali di fruizione, così come alla traduzione in
Lingua dei Segni Italiana, rende l’opera accessibile a un pubblico ampio.
Crediti:
Ideazione, creazione e musiche: Mattia Airoldi
Responsabile progetto: Valeria La Corte
Responsabile organizzazione: Ginevra Bocconcelli
Performer LIS: Cesare Benedetti
in collaborazione con La Pro Loco Vaprio APS, Archè onlus, ELLEPIKAPPA
ONLUS Cooperativa Sociale,
con il contributo di Associazione Culturale Fedora
Evento realizzato con il contributo di Life is Live, un progetto di Smart con
Fondazione Cariplo
Con la volontà di attivare diversi canali percettivi, la performance Sensibili
Acque – Quadri sonori invita le e i partecipanti a immergersi in un dipinto non
solo osservandolo, ma utilizzando anche altri sensi.
Un quadro sonoro è la trasposizione sonora di un’opera d’arte già esistente che
permette di indagare, in maniera inedita, una serie di parametri dell’opera
stessa: lo spazio, il tempo, il background socio-culturale e persino il profilo
morale e l’impianto filosofico che hanno sorretto l’artista nella sua creazione,
oltre ai suoi risvolti psicologici.
La trasposizione consente alla spettatrice o allo spettatore di scoprire alcuni lati
nascosti dell’opera, approfondendone il coinvolgimento empatico.
Mattia Airoldi, musicista, musicoterapeuta e sound designer – in collaborazione
con Valeria La Corte e Ginevra Bocconcelli, operatrici culturali ed esperte di
accessibilità della cultura, e Cesare Benedetti, performer LIS – crea un
dispositivo performativo che unisce diversi elementi: un’opera pittorica; una
partitura sonora che ne ricrea l’immaginario attraverso musiche, suoni e
rumori; una pedana sensoriale, tecnologia che trasforma i suoni in vibrazioni
creata per permettere la fruizione del suono attraverso il corpo.
La performance ruota infatti intorno al corpo del suono, fatto prima di tutto di
vibrazioni, mezzo di comunicazione universale, in grado di farci vedere ciò che
è invisibile.
La possibilità di diversificare e amplificare l’esperienza performativa grazie a
diversi stimoli sensoriali e canali di fruizione, così come alla traduzione in
Lingua dei Segni Italiana, rende l’opera accessibile a un pubblico ampio.
Crediti:
Ideazione, creazione e musiche: Mattia Airoldi
Responsabile progetto: Valeria La Corte
Responsabile organizzazione: Ginevra Bocconcelli
Performer LIS: Cesare Benedetti
in collaborazione con La Pro Loco Vaprio APS, Archè onlus, ELLEPIKAPPA
ONLUS Cooperativa Sociale,
con il contributo di Associazione Culturale Fedora
Evento realizzato con il contributo di Life is Live, un progetto di Smart con
Fondazione Cariplo
Con la volontà di attivare diversi canali percettivi, la performance Sensibili
Acque – Quadri sonori invita le e i partecipanti a immergersi in un dipinto non
solo osservandolo, ma utilizzando anche altri sensi.
Un quadro sonoro è la trasposizione sonora di un’opera d’arte già esistente che
permette di indagare, in maniera inedita, una serie di parametri dell’opera
stessa: lo spazio, il tempo, il background socio-culturale e persino il profilo
morale e l’impianto filosofico che hanno sorretto l’artista nella sua creazione,
oltre ai suoi risvolti psicologici.
La trasposizione consente alla spettatrice o allo spettatore di scoprire alcuni lati
nascosti dell’opera, approfondendone il coinvolgimento empatico.
Mattia Airoldi, musicista, musicoterapeuta e sound designer – in collaborazione
con Valeria La Corte e Ginevra Bocconcelli, operatrici culturali ed esperte di
accessibilità della cultura, e Cesare Benedetti, performer LIS – crea un
dispositivo performativo che unisce diversi elementi: un’opera pittorica; una
partitura sonora che ne ricrea l’immaginario attraverso musiche, suoni e
rumori; una pedana sensoriale, tecnologia che trasforma i suoni in vibrazioni
creata per permettere la fruizione del suono attraverso il corpo.
La performance ruota infatti intorno al corpo del suono, fatto prima di tutto di
vibrazioni, mezzo di comunicazione universale, in grado di farci vedere ciò che
è invisibile.
La possibilità di diversificare e amplificare l’esperienza performativa grazie a
diversi stimoli sensoriali e canali di fruizione, così come alla traduzione in
Lingua dei Segni Italiana, rende l’opera accessibile a un pubblico ampio.
Crediti:
Ideazione, creazione e musiche: Mattia Airoldi
Responsabile progetto: Valeria La Corte
Responsabile organizzazione: Ginevra Bocconcelli
Performer LIS: Cesare Benedetti
in collaborazione con La Pro Loco Vaprio APS, Archè onlus, ELLEPIKAPPA
ONLUS Cooperativa Sociale,
con il contributo di Associazione Culturale Fedora
Evento realizzato con il contributo di Life is Live, un progetto di Smart con
Fondazione Cariplo
Con la volontà di attivare diversi canali percettivi, la performance Sensibili
Acque – Quadri sonori invita le e i partecipanti a immergersi in un dipinto non
solo osservandolo, ma utilizzando anche altri sensi.
Un quadro sonoro è la trasposizione sonora di un’opera d’arte già esistente che
permette di indagare, in maniera inedita, una serie di parametri dell’opera
stessa: lo spazio, il tempo, il background socio-culturale e persino il profilo
morale e l’impianto filosofico che hanno sorretto l’artista nella sua creazione,
oltre ai suoi risvolti psicologici.
La trasposizione consente alla spettatrice o allo spettatore di scoprire alcuni lati
nascosti dell’opera, approfondendone il coinvolgimento empatico.
Mattia Airoldi, musicista, musicoterapeuta e sound designer – in collaborazione
con Valeria La Corte e Ginevra Bocconcelli, operatrici culturali ed esperte di
accessibilità della cultura, e Cesare Benedetti, performer LIS – crea un
dispositivo performativo che unisce diversi elementi: un’opera pittorica; una
partitura sonora che ne ricrea l’immaginario attraverso musiche, suoni e
rumori; una pedana sensoriale, tecnologia che trasforma i suoni in vibrazioni
creata per permettere la fruizione del suono attraverso il corpo.
La performance ruota infatti intorno al corpo del suono, fatto prima di tutto di
vibrazioni, mezzo di comunicazione universale, in grado di farci vedere ciò che
è invisibile.
La possibilità di diversificare e amplificare l’esperienza performativa grazie a
diversi stimoli sensoriali e canali di fruizione, così come alla traduzione in
Lingua dei Segni Italiana, rende l’opera accessibile a un pubblico ampio.
Crediti:
Ideazione, creazione e musiche: Mattia Airoldi
Responsabile progetto: Valeria La Corte
Responsabile organizzazione: Ginevra Bocconcelli
Performer LIS: Cesare Benedetti
in collaborazione con La Pro Loco Vaprio APS, Archè onlus, ELLEPIKAPPA
ONLUS Cooperativa Sociale,
con il contributo di Associazione Culturale Fedora
Evento realizzato con il contributo di Life is Live, un progetto di Smart con
Fondazione Cariplo
Prendete un gruppo. Togliete la chitarra, il basso, la batteria. Restano tastiera, matite e pennarelli, che su tavolette amplificate suonano linee ritmiche, punti tondi e bassi, curvi sussulti, rumori colorati, scratch rotondi sui fogli bianchi descrivendo scenari onirici.
MATITA è un ensemble in cui l’atto del disegnare si trasforma in un gesto ritmico, visivo e sonoro, che conduce e dà forma e struttura alla musica. Una musica che si muove a cavallo dell’indietronica di matrice tedesca figlia della Morr Music, tra IDM e dreampop, le piano version di Jon Hopkins, e alcuni passaggi e paesaggi ambient di Ludovico Einaudi.
Il progetto ha due diverse anime: un live da palco con visual di Daniele Spanò e un laboratorio/concerto (MATITANTI) pensato per un tavolo di venti e più partecipanti.
Il tratto comune è sempre il disegno ritmico, in cui ciò che importa non è cosa state disegnando, ma il lasciarsi andare a un flusso creativo collettivo: un disegno che potete fare anche a occhi chiusi, e che rimane sulla carta come una partitura a posteriori.
Se guardate attentamente, quella matita, quel pennarello vi guideranno insieme alla tastiera verso la creazione di un suono spontaneo. La direzione sarà una costellazione di note prodotte da schizzi, segni e disegni.
Ascoltate…
Prendete un gruppo. Togliete la chitarra, il basso, la batteria. Restano tastiera, matite e pennarelli, che su tavolette amplificate suonano linee ritmiche, punti tondi e bassi, curvi sussulti, rumori colorati, scratch rotondi sui fogli bianchi descrivendo scenari onirici.
MATITA è un ensemble in cui l’atto del disegnare si trasforma in un gesto ritmico, visivo e sonoro, che conduce e dà forma e struttura alla musica. Una musica che si muove a cavallo dell’indietronica di matrice tedesca figlia della Morr Music, tra IDM e dreampop, le piano version di Jon Hopkins, e alcuni passaggi e paesaggi ambient di Ludovico Einaudi.
Il progetto ha due diverse anime: un live da palco con visual di Daniele Spanò e un laboratorio/concerto (MATITANTI) pensato per un tavolo di venti e più partecipanti.
Il tratto comune è sempre il disegno ritmico, in cui ciò che importa non è cosa state disegnando, ma il lasciarsi andare a un flusso creativo collettivo: un disegno che potete fare anche a occhi chiusi, e che rimane sulla carta come una partitura a posteriori.
Se guardate attentamente, quella matita, quel pennarello vi guideranno insieme alla tastiera verso la creazione di un suono spontaneo. La direzione sarà una costellazione di note prodotte da schizzi, segni e disegni.
Ascoltate…
Prendete un gruppo. Togliete la chitarra, il basso, la batteria. Restano tastiera, matite e pennarelli, che su tavolette amplificate suonano linee ritmiche, punti tondi e bassi, curvi sussulti, rumori colorati, scratch rotondi sui fogli bianchi descrivendo scenari onirici.
MATITA è un ensemble in cui l’atto del disegnare si trasforma in un gesto ritmico, visivo e sonoro, che conduce e dà forma e struttura alla musica. Una musica che si muove a cavallo dell’indietronica di matrice tedesca figlia della Morr Music, tra IDM e dreampop, le piano version di Jon Hopkins, e alcuni passaggi e paesaggi ambient di Ludovico Einaudi.
Il progetto ha due diverse anime: un live da palco con visual di Daniele Spanò e un laboratorio/concerto (MATITANTI) pensato per un tavolo di venti e più partecipanti.
Il tratto comune è sempre il disegno ritmico, in cui ciò che importa non è cosa state disegnando, ma il lasciarsi andare a un flusso creativo collettivo: un disegno che potete fare anche a occhi chiusi, e che rimane sulla carta come una partitura a posteriori.
Se guardate attentamente, quella matita, quel pennarello vi guideranno insieme alla tastiera verso la creazione di un suono spontaneo. La direzione sarà una costellazione di note prodotte da schizzi, segni e disegni.
Ascoltate…
Prendete un gruppo. Togliete la chitarra, il basso, la batteria. Restano tastiera, matite e pennarelli, che su tavolette amplificate suonano linee ritmiche, punti tondi e bassi, curvi sussulti, rumori colorati, scratch rotondi sui fogli bianchi descrivendo scenari onirici.
MATITA è un ensemble in cui l’atto del disegnare si trasforma in un gesto ritmico, visivo e sonoro, che conduce e dà forma e struttura alla musica. Una musica che si muove a cavallo dell’indietronica di matrice tedesca figlia della Morr Music, tra IDM e dreampop, le piano version di Jon Hopkins, e alcuni passaggi e paesaggi ambient di Ludovico Einaudi.
Il progetto ha due diverse anime: un live da palco con visual di Daniele Spanò e un laboratorio/concerto (MATITANTI) pensato per un tavolo di venti e più partecipanti.
Il tratto comune è sempre il disegno ritmico, in cui ciò che importa non è cosa state disegnando, ma il lasciarsi andare a un flusso creativo collettivo: un disegno che potete fare anche a occhi chiusi, e che rimane sulla carta come una partitura a posteriori.
Se guardate attentamente, quella matita, quel pennarello vi guideranno insieme alla tastiera verso la creazione di un suono spontaneo. La direzione sarà una costellazione di note prodotte da schizzi, segni e disegni.
Ascoltate…