MUSICHE DELL’ORTO è un progetto di avvicinamento di Natura e Tecnologia
attraverso la musica. Riprendendo e sviluppando le tematiche del Conciorto,
Biagio Bagini (scrittore e musicista) e Gian Luigi Carlone (performer, attore della Banda Osiris e musicista)
mettono in scena uno spettacolo comico e poetico di canzoni e storie sul mondo dell’orto, come luogo
in cui si progetta, si organizza, si attende e si raccoglie.
I contenuti, che sono come semi nella terra, se ben curati danno frutti che possiamo condividere, proteggere, offrire.
L’idea è di mettere in scena un orto immaginario dove tutti, musicisti e pubblico, possano accedere
e condividere un’esperienza fatta di racconti, storie, musica suonata attraverso vere verdure
(connesse a noi attraverso l’elettronica).
MUSICHE DELL’ORTO è un progetto di avvicinamento di Natura e Tecnologia
attraverso la musica. Riprendendo e sviluppando le tematiche del Conciorto,
Biagio Bagini (scrittore e musicista) e Gian Luigi Carlone (performer, attore della Banda Osiris e musicista)
mettono in scena uno spettacolo comico e poetico di canzoni e storie sul mondo dell’orto, come luogo
in cui si progetta, si organizza, si attende e si raccoglie.
I contenuti, che sono come semi nella terra, se ben curati danno frutti che possiamo condividere, proteggere, offrire.
L’idea è di mettere in scena un orto immaginario dove tutti, musicisti e pubblico, possano accedere
e condividere un’esperienza fatta di racconti, storie, musica suonata attraverso vere verdure
(connesse a noi attraverso l’elettronica).
Un progetto per il contrasto alla violenza di genere, in particolare alla violenza sulle donne,
che attraverso lo spettacolo VOLO – Il primo passo è staccarsi di e con Francesca
Brizzolara della Compagnia Tecnologia Filosofica di Torino, si pone l’obiettivo di
sensibilizzare la cittadinanza e informare sulle ragnatele sociali e culturali nelle quali
spesso rimangono intrappolate molte vittime di violenza.
Il Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2021-23 del
Dipartimento delle Pari Opportunità in analogia con la Convenzione di Istambul, definisce
chiaramente l’importanza della prevenzione, informazione ed educazione degli operatori e
della popolazione per il contrasto alla violenza. Per questo il progetto VOLO – Centri
antiviolenza offrirà quattro repliche dello spettacolo corredate da incontri informativi, di
preparazione alle tematiche proposte e dibattiti conclusivi con interventi di Amnesty
International, e ha voluto creare una rete tra i Centri Antiviolenza CAV dell’Area Nord
Novarese (principale attore l’Impresa Sociale Irene SC d i Borgomanero), il Centro
Antiviolenza VCO, gli enti di formazione (Istituto En.A.I.P. Piemonte nella sede di
Domodossola), il Consorzio Intercomunale dei Servizi Sociali dell’Ossola, la CGIL Novara
VCO e il suo Coordinamento Donne SPI, Liberazione e Speranza Società Cooperativa e
l’ANPI provinciale di Novara.
Gli spazi scelti per le presentazioni sono solitamente deputati ad accogliere vittime di
violenza, persone in situazione di disagio sociale, giovani studenti, e si prestano ad
ospitare il progetto aprendosi a tutta la cittadinanza e mettendo a disposizione operatori ed
esperti che forniranno informazioni sulle varie attività specifiche e interverranno in sede di
confronto e dibattito. Primi due appuntamenti in provincia di Novara il 16 settembre alle
ore 21 presso la Guest House San Giulio di San Maurizio d’Opaglio e il 17 settembre alle
ore 17 presso Casa Irene a Borgomanero, per poi proseguire a Domodossola (VCO) il 25
e 26 ottobre presso il Teatro Collegio Rosmini con una replica in serale (ore 21) aperta a
tutto il pubblico e una matinée (ore 10.30) volutamente destinata agli studenti di En.A.I.P.
e alle scuole del territorio.
Lo spettacolo VOLO, di e con Francesca Brizzolara e il disegno luci di Agostino Nardella,
produzione Tecnologia Filosofica e Morenica Cantiere Canavesano, che ha debuttato nel
2019 col sostegno della Regione Piemonte e TAP Torino Arti Performative, parla di una
libertà conquistata passo dopo passo da un’eroina dei nostri giorni che riesce a staccarsi
da una relazione pericolosa e invivibile, per ricominciare a volare. Nel 2022 lo spettacolo è
stato premiato dal Milano Off Fringe Festival ed ha recentemente ottenuto l’importante
patrocinio di Amnesty International con una motivazione che sottolinea proprio
l’importanza di “costruire reti di sostegno accessibili ed efficaci per chi fugge o vorrebbe
fuggire dalla violenza domestica”.
Il progetto, nato grazie alle numerose collaborazioni citate, è stato riconosciuto e
sostenuto grazie al bando Life is Live di Smart e Fondazione Cariplo, indetto con l’obiettivo
di incrementare le occasioni di partecipazione e fruizione culturale, favorire le connessioni
e le sinergie tra soggetti di ambiti e settori diversi, e promuovere la ripresa delle diverse
forme di arte e cultura dal vivo, dopo i due anni di pandemia.
Gli eventi hanno partecipazione libera e gratuita e saranno documentati da materiale
video con riprese e montaggio a cura di Valentina Corrado, con l’intento anche di
raccogliere impressioni, interventi e testimonianze da parte degli attori coinvolti nel
progetto e di tutto il pubblico partecipante.
Un progetto per il contrasto alla violenza di genere, in particolare alla violenza sulle donne,
che attraverso lo spettacolo VOLO – Il primo passo è staccarsi di e con Francesca
Brizzolara della Compagnia Tecnologia Filosofica di Torino, si pone l’obiettivo di
sensibilizzare la cittadinanza e informare sulle ragnatele sociali e culturali nelle quali
spesso rimangono intrappolate molte vittime di violenza.
Il Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2021-23 del
Dipartimento delle Pari Opportunità in analogia con la Convenzione di Istambul, definisce
chiaramente l’importanza della prevenzione, informazione ed educazione degli operatori e
della popolazione per il contrasto alla violenza. Per questo il progetto VOLO – Centri
antiviolenza offrirà quattro repliche dello spettacolo corredate da incontri informativi, di
preparazione alle tematiche proposte e dibattiti conclusivi con interventi di Amnesty
International, e ha voluto creare una rete tra i Centri Antiviolenza CAV dell’Area Nord
Novarese (principale attore l’Impresa Sociale Irene SC d i Borgomanero), il Centro
Antiviolenza VCO, gli enti di formazione (Istituto En.A.I.P. Piemonte nella sede di
Domodossola), il Consorzio Intercomunale dei Servizi Sociali dell’Ossola, la CGIL Novara
VCO e il suo Coordinamento Donne SPI, Liberazione e Speranza Società Cooperativa e
l’ANPI provinciale di Novara.
Gli spazi scelti per le presentazioni sono solitamente deputati ad accogliere vittime di
violenza, persone in situazione di disagio sociale, giovani studenti, e si prestano ad
ospitare il progetto aprendosi a tutta la cittadinanza e mettendo a disposizione operatori ed
esperti che forniranno informazioni sulle varie attività specifiche e interverranno in sede di
confronto e dibattito. Primi due appuntamenti in provincia di Novara il 16 settembre alle
ore 21 presso la Guest House San Giulio di San Maurizio d’Opaglio e il 17 settembre alle
ore 17 presso Casa Irene a Borgomanero, per poi proseguire a Domodossola (VCO) il 25
e 26 ottobre presso il Teatro Collegio Rosmini con una replica in serale (ore 21) aperta a
tutto il pubblico e una matinée (ore 10.30) volutamente destinata agli studenti di En.A.I.P.
e alle scuole del territorio.
Lo spettacolo VOLO, di e con Francesca Brizzolara e il disegno luci di Agostino Nardella,
produzione Tecnologia Filosofica e Morenica Cantiere Canavesano, che ha debuttato nel
2019 col sostegno della Regione Piemonte e TAP Torino Arti Performative, parla di una
libertà conquistata passo dopo passo da un’eroina dei nostri giorni che riesce a staccarsi
da una relazione pericolosa e invivibile, per ricominciare a volare. Nel 2022 lo spettacolo è
stato premiato dal Milano Off Fringe Festival ed ha recentemente ottenuto l’importante
patrocinio di Amnesty International con una motivazione che sottolinea proprio
l’importanza di “costruire reti di sostegno accessibili ed efficaci per chi fugge o vorrebbe
fuggire dalla violenza domestica”.
Il progetto, nato grazie alle numerose collaborazioni citate, è stato riconosciuto e
sostenuto grazie al bando Life is Live di Smart e Fondazione Cariplo, indetto con l’obiettivo
di incrementare le occasioni di partecipazione e fruizione culturale, favorire le connessioni
e le sinergie tra soggetti di ambiti e settori diversi, e promuovere la ripresa delle diverse
forme di arte e cultura dal vivo, dopo i due anni di pandemia.
Gli eventi hanno partecipazione libera e gratuita e saranno documentati da materiale
video con riprese e montaggio a cura di Valentina Corrado, con l’intento anche di
raccogliere impressioni, interventi e testimonianze da parte degli attori coinvolti nel
progetto e di tutto il pubblico partecipante.
Un progetto per il contrasto alla violenza di genere, in particolare alla violenza sulle donne,
che attraverso lo spettacolo VOLO – Il primo passo è staccarsi di e con Francesca
Brizzolara della Compagnia Tecnologia Filosofica di Torino, si pone l’obiettivo di
sensibilizzare la cittadinanza e informare sulle ragnatele sociali e culturali nelle quali
spesso rimangono intrappolate molte vittime di violenza.
Il Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2021-23 del
Dipartimento delle Pari Opportunità in analogia con la Convenzione di Istambul, definisce
chiaramente l’importanza della prevenzione, informazione ed educazione degli operatori e
della popolazione per il contrasto alla violenza. Per questo il progetto VOLO – Centri
antiviolenza offrirà quattro repliche dello spettacolo corredate da incontri informativi, di
preparazione alle tematiche proposte e dibattiti conclusivi con interventi di Amnesty
International, e ha voluto creare una rete tra i Centri Antiviolenza CAV dell’Area Nord
Novarese (principale attore l’Impresa Sociale Irene SC d i Borgomanero), il Centro
Antiviolenza VCO, gli enti di formazione (Istituto En.A.I.P. Piemonte nella sede di
Domodossola), il Consorzio Intercomunale dei Servizi Sociali dell’Ossola, la CGIL Novara
VCO e il suo Coordinamento Donne SPI, Liberazione e Speranza Società Cooperativa e
l’ANPI provinciale di Novara.
Gli spazi scelti per le presentazioni sono solitamente deputati ad accogliere vittime di
violenza, persone in situazione di disagio sociale, giovani studenti, e si prestano ad
ospitare il progetto aprendosi a tutta la cittadinanza e mettendo a disposizione operatori ed
esperti che forniranno informazioni sulle varie attività specifiche e interverranno in sede di
confronto e dibattito. Primi due appuntamenti in provincia di Novara il 16 settembre alle
ore 21 presso la Guest House San Giulio di San Maurizio d’Opaglio e il 17 settembre alle
ore 17 presso Casa Irene a Borgomanero, per poi proseguire a Domodossola (VCO) il 25
e 26 ottobre presso il Teatro Collegio Rosmini con una replica in serale (ore 21) aperta a
tutto il pubblico e una matinée (ore 10.30) volutamente destinata agli studenti di En.A.I.P.
e alle scuole del territorio.
Lo spettacolo VOLO, di e con Francesca Brizzolara e il disegno luci di Agostino Nardella,
produzione Tecnologia Filosofica e Morenica Cantiere Canavesano, che ha debuttato nel
2019 col sostegno della Regione Piemonte e TAP Torino Arti Performative, parla di una
libertà conquistata passo dopo passo da un’eroina dei nostri giorni che riesce a staccarsi
da una relazione pericolosa e invivibile, per ricominciare a volare. Nel 2022 lo spettacolo è
stato premiato dal Milano Off Fringe Festival ed ha recentemente ottenuto l’importante
patrocinio di Amnesty International con una motivazione che sottolinea proprio
l’importanza di “costruire reti di sostegno accessibili ed efficaci per chi fugge o vorrebbe
fuggire dalla violenza domestica”.
Il progetto, nato grazie alle numerose collaborazioni citate, è stato riconosciuto e
sostenuto grazie al bando Life is Live di Smart e Fondazione Cariplo, indetto con l’obiettivo
di incrementare le occasioni di partecipazione e fruizione culturale, favorire le connessioni
e le sinergie tra soggetti di ambiti e settori diversi, e promuovere la ripresa delle diverse
forme di arte e cultura dal vivo, dopo i due anni di pandemia.
Gli eventi hanno partecipazione libera e gratuita e saranno documentati da materiale
video con riprese e montaggio a cura di Valentina Corrado, con l’intento anche di
raccogliere impressioni, interventi e testimonianze da parte degli attori coinvolti nel
progetto e di tutto il pubblico partecipante.
Un progetto per il contrasto alla violenza di genere, in particolare alla violenza sulle donne,
che attraverso lo spettacolo VOLO – Il primo passo è staccarsi di e con Francesca
Brizzolara della Compagnia Tecnologia Filosofica di Torino, si pone l’obiettivo di
sensibilizzare la cittadinanza e informare sulle ragnatele sociali e culturali nelle quali
spesso rimangono intrappolate molte vittime di violenza.
Il Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2021-23 del
Dipartimento delle Pari Opportunità in analogia con la Convenzione di Istambul, definisce
chiaramente l’importanza della prevenzione, informazione ed educazione degli operatori e
della popolazione per il contrasto alla violenza. Per questo il progetto VOLO – Centri
antiviolenza offrirà quattro repliche dello spettacolo corredate da incontri informativi, di
preparazione alle tematiche proposte e dibattiti conclusivi con interventi di Amnesty
International, e ha voluto creare una rete tra i Centri Antiviolenza CAV dell’Area Nord
Novarese (principale attore l’Impresa Sociale Irene SC d i Borgomanero), il Centro
Antiviolenza VCO, gli enti di formazione (Istituto En.A.I.P. Piemonte nella sede di
Domodossola), il Consorzio Intercomunale dei Servizi Sociali dell’Ossola, la CGIL Novara
VCO e il suo Coordinamento Donne SPI, Liberazione e Speranza Società Cooperativa e
l’ANPI provinciale di Novara.
Gli spazi scelti per le presentazioni sono solitamente deputati ad accogliere vittime di
violenza, persone in situazione di disagio sociale, giovani studenti, e si prestano ad
ospitare il progetto aprendosi a tutta la cittadinanza e mettendo a disposizione operatori ed
esperti che forniranno informazioni sulle varie attività specifiche e interverranno in sede di
confronto e dibattito. Primi due appuntamenti in provincia di Novara il 16 settembre alle
ore 21 presso la Guest House San Giulio di San Maurizio d’Opaglio e il 17 settembre alle
ore 17 presso Casa Irene a Borgomanero, per poi proseguire a Domodossola (VCO) il 25
e 26 ottobre presso il Teatro Collegio Rosmini con una replica in serale (ore 21) aperta a
tutto il pubblico e una matinée (ore 10.30) volutamente destinata agli studenti di En.A.I.P.
e alle scuole del territorio.
Lo spettacolo VOLO, di e con Francesca Brizzolara e il disegno luci di Agostino Nardella,
produzione Tecnologia Filosofica e Morenica Cantiere Canavesano, che ha debuttato nel
2019 col sostegno della Regione Piemonte e TAP Torino Arti Performative, parla di una
libertà conquistata passo dopo passo da un’eroina dei nostri giorni che riesce a staccarsi
da una relazione pericolosa e invivibile, per ricominciare a volare. Nel 2022 lo spettacolo è
stato premiato dal Milano Off Fringe Festival ed ha recentemente ottenuto l’importante
patrocinio di Amnesty International con una motivazione che sottolinea proprio
l’importanza di “costruire reti di sostegno accessibili ed efficaci per chi fugge o vorrebbe
fuggire dalla violenza domestica”.
Il progetto, nato grazie alle numerose collaborazioni citate, è stato riconosciuto e
sostenuto grazie al bando Life is Live di Smart e Fondazione Cariplo, indetto con l’obiettivo
di incrementare le occasioni di partecipazione e fruizione culturale, favorire le connessioni
e le sinergie tra soggetti di ambiti e settori diversi, e promuovere la ripresa delle diverse
forme di arte e cultura dal vivo, dopo i due anni di pandemia.
Gli eventi hanno partecipazione libera e gratuita e saranno documentati da materiale
video con riprese e montaggio a cura di Valentina Corrado, con l’intento anche di
raccogliere impressioni, interventi e testimonianze da parte degli attori coinvolti nel
progetto e di tutto il pubblico partecipante.
Ashti Abdo, Manuel Buda e Fabio Marconi, trio fatto di incontro fra culture, intreccio di musiche e strumenti, creatività che si stimola reciprocamente, sono un esempio vivente della capacità che alcune musiche hanno di superare “mura”.
Il progetto Oltremura, vuole portare la musica e le storie dell’Abdo Buda Marconi trio in realtà significative o per l’attività di studio e divulgazione di culture/musiche/religioni del mondo, o per la loro quotidianità fatta di incontro, migrazioni, transiti.
Grazie al bando Life Is Live il percorso di Oltremura potrà toccare quattro luoghi davvero speciali, coinvolgendo istituzioni come la Facoltà di etnomusicologia dell’Università di Pavia (Distaccamento di Cremona), o il dipartimento di scienze religiose dell’Università Cattolica di Milano-Brescia; o ancora l’ex Convento di Santa Maria la Vite a Olginate, ma anche una realtà di confine come il Comune di Porto Ceresio (Va)
Differenze etniche, religiose, linguistiche, di scelte di vita o affettive, di provenienza geografica, sono ciò con cui ogni giorno si confrontano milioni di persone anche in Italia ogni volta che escono da casa propria, e a volte l’assistere a un concerto può diventare un’occasione di educazione all’incontro e al riconoscimento; in una parola: ad andare Oltremura.
Ashti Abdo: saz, voce, duduk e percussioni
Manuel Buda: chitarra classica e cori
Fabio Marconi: chitarra 7 corde e fretless, cori
Ashti Abdo, Manuel Buda e Fabio Marconi cominciano a lavorare assieme nel gennaio 2016, e da allora non hanno mai smesso: un’alchimia speciale li ha uniti fin dalle prime sessioni, e questa alchimia ha incantato il pubblico fin dai primi concerti. Il repertorio – popolare e non – di vaste aree che vanno dall’Italia fino al Medioriente, passando per i Balcani, la Grecia, l’Est Europa, e avanti fino al Caucaso, è stato ed è l’unica “origine” musicale del trio, con un grande bagaglio di melodie, forme musicali, ritmi, che si somigliano e si parlano, rendendo noi e tutte queste terre assai più vicini di come a volte ci sembra. Ma Abdo Buda Marconi trio è anche incontro umano, di storie e di persone: con Ashti Abdo, lui venuto dal Curdistan siriano, e testimone di una storia e di una cultura che ancora oggi lottano per esistere. Con Manuel Buda, ebreo milanese di origini assai miste, legate ai Sefarditi Livornesi, a Roma e alla Calabria. E con Fabio Marconi, milanese, famelico ricercatore e interprete di musiche popolari d’Italia e del mondo.
Oltremura da anche titolo al nuovo capitolo discografico del trio, contenente una serie di nuovi brani originali in cui le influenze culturali e musicali dei tre componenti si sono incontrate e fuse. Il risultato è un disco pubblicato nel 2023, il cui contenuto potrebbe essere descritto come una “world music italiana”, scritta e composta fra Milano e Lodi negli anni 20 del nuovo millennio, in dialogo con le tradizioni ma inevitabilmente diversa, un po’ come per tutte le seconde e terze generazioni quando avviene una migrazione.
Fotografie: Laila Pozzo
Ashti Abdo, Manuel Buda e Fabio Marconi, trio fatto di incontro fra culture, intreccio di musiche e strumenti, creatività che si stimola reciprocamente, sono un esempio vivente della capacità che alcune musiche hanno di superare “mura”.
Il progetto Oltremura, vuole portare la musica e le storie dell’Abdo Buda Marconi trio in realtà significative o per l’attività di studio e divulgazione di culture/musiche/religioni del mondo, o per la loro quotidianità fatta di incontro, migrazioni, transiti.
Grazie al bando Life Is Live il percorso di Oltremura potrà toccare quattro luoghi davvero speciali, coinvolgendo istituzioni come la Facoltà di etnomusicologia dell’Università di Pavia (Distaccamento di Cremona), o il dipartimento di scienze religiose dell’Università Cattolica di Milano-Brescia; o ancora l’ex Convento di Santa Maria la Vite a Olginate, ma anche una realtà di confine come il Comune di Porto Ceresio (Va)
Differenze etniche, religiose, linguistiche, di scelte di vita o affettive, di provenienza geografica, sono ciò con cui ogni giorno si confrontano milioni di persone anche in Italia ogni volta che escono da casa propria, e a volte l’assistere a un concerto può diventare un’occasione di educazione all’incontro e al riconoscimento; in una parola: ad andare Oltremura.
Ashti Abdo: saz, voce, duduk e percussioni
Manuel Buda: chitarra classica e cori
Fabio Marconi: chitarra 7 corde e fretless, cori
Ashti Abdo, Manuel Buda e Fabio Marconi cominciano a lavorare assieme nel gennaio 2016, e da allora non hanno mai smesso: un’alchimia speciale li ha uniti fin dalle prime sessioni, e questa alchimia ha incantato il pubblico fin dai primi concerti. Il repertorio – popolare e non – di vaste aree che vanno dall’Italia fino al Medioriente, passando per i Balcani, la Grecia, l’Est Europa, e avanti fino al Caucaso, è stato ed è l’unica “origine” musicale del trio, con un grande bagaglio di melodie, forme musicali, ritmi, che si somigliano e si parlano, rendendo noi e tutte queste terre assai più vicini di come a volte ci sembra. Ma Abdo Buda Marconi trio è anche incontro umano, di storie e di persone: con Ashti Abdo, lui venuto dal Curdistan siriano, e testimone di una storia e di una cultura che ancora oggi lottano per esistere. Con Manuel Buda, ebreo milanese di origini assai miste, legate ai Sefarditi Livornesi, a Roma e alla Calabria. E con Fabio Marconi, milanese, famelico ricercatore e interprete di musiche popolari d’Italia e del mondo.
Oltremura da anche titolo al nuovo capitolo discografico del trio, contenente una serie di nuovi brani originali in cui le influenze culturali e musicali dei tre componenti si sono incontrate e fuse. Il risultato è un disco pubblicato nel 2023, il cui contenuto potrebbe essere descritto come una “world music italiana”, scritta e composta fra Milano e Lodi negli anni 20 del nuovo millennio, in dialogo con le tradizioni ma inevitabilmente diversa, un po’ come per tutte le seconde e terze generazioni quando avviene una migrazione.
Fotografie: Laila Pozzo
Ashti Abdo, Manuel Buda e Fabio Marconi, trio fatto di incontro fra culture, intreccio di musiche e strumenti, creatività che si stimola reciprocamente, sono un esempio vivente della capacità che alcune musiche hanno di superare “mura”.
Il progetto Oltremura, vuole portare la musica e le storie dell’Abdo Buda Marconi trio in realtà significative o per l’attività di studio e divulgazione di culture/musiche/religioni del mondo, o per la loro quotidianità fatta di incontro, migrazioni, transiti.
Grazie al bando Life Is Live il percorso di Oltremura potrà toccare quattro luoghi davvero speciali, coinvolgendo istituzioni come la Facoltà di etnomusicologia dell’Università di Pavia (Distaccamento di Cremona), o il dipartimento di scienze religiose dell’Università Cattolica di Milano-Brescia; o ancora l’ex Convento di Santa Maria la Vite a Olginate, ma anche una realtà di confine come il Comune di Porto Ceresio (Va)
Differenze etniche, religiose, linguistiche, di scelte di vita o affettive, di provenienza geografica, sono ciò con cui ogni giorno si confrontano milioni di persone anche in Italia ogni volta che escono da casa propria, e a volte l’assistere a un concerto può diventare un’occasione di educazione all’incontro e al riconoscimento; in una parola: ad andare Oltremura.
Ashti Abdo: saz, voce, duduk e percussioni
Manuel Buda: chitarra classica e cori
Fabio Marconi: chitarra 7 corde e fretless, cori
Ashti Abdo, Manuel Buda e Fabio Marconi cominciano a lavorare assieme nel gennaio 2016, e da allora non hanno mai smesso: un’alchimia speciale li ha uniti fin dalle prime sessioni, e questa alchimia ha incantato il pubblico fin dai primi concerti. Il repertorio – popolare e non – di vaste aree che vanno dall’Italia fino al Medioriente, passando per i Balcani, la Grecia, l’Est Europa, e avanti fino al Caucaso, è stato ed è l’unica “origine” musicale del trio, con un grande bagaglio di melodie, forme musicali, ritmi, che si somigliano e si parlano, rendendo noi e tutte queste terre assai più vicini di come a volte ci sembra. Ma Abdo Buda Marconi trio è anche incontro umano, di storie e di persone: con Ashti Abdo, lui venuto dal Curdistan siriano, e testimone di una storia e di una cultura che ancora oggi lottano per esistere. Con Manuel Buda, ebreo milanese di origini assai miste, legate ai Sefarditi Livornesi, a Roma e alla Calabria. E con Fabio Marconi, milanese, famelico ricercatore e interprete di musiche popolari d’Italia e del mondo.
Oltremura da anche titolo al nuovo capitolo discografico del trio, contenente una serie di nuovi brani originali in cui le influenze culturali e musicali dei tre componenti si sono incontrate e fuse. Il risultato è un disco pubblicato nel 2023, il cui contenuto potrebbe essere descritto come una “world music italiana”, scritta e composta fra Milano e Lodi negli anni 20 del nuovo millennio, in dialogo con le tradizioni ma inevitabilmente diversa, un po’ come per tutte le seconde e terze generazioni quando avviene una migrazione.
Fotografie: Laila Pozzo