Wondering Project – progetto teatrale di ricerca

Nella parola sole sto a gambe nude

A testa scoperta nella parola pioggia

A occhi bendati nella parola nebbia

Faccio bocconi della parola pane

La parola acqua mi scorre in gola

E la parola neve prenderò coi guanti

(…)

Giusi Quarenghi

1 METRO QUADRATO DI VERDE è un progetto di ricerca teatrale. L’inizio di un viaggio. O meglio, la sua prosecuzione.

Sviluppa la progettualità iniziata con WONDERME e la consolida, identificando chiaramente un genere, una poetica, una modalità di linguaggi e i suoi destinatari. Il gruppo artistico acquisisce il nome di WONDERING PROJECT e dichiara i suoi intenti: si rivolge all’infanzia, privilegia l’incontro con piccoli gruppi di spettatori, utilizza linguaggi teatrali innovativi, evocativi, emozionali e sensoriali, propone il teatro in natura, in modalità sostenibile. Non considera lo spettacolo come conseguenza di un sapere ‘tecnico’ bensì la risultante di un tempo di studio, osservazione, ricerca teatrale. Nell’evento performativo poesia e teatro si mescolano sottovoce in un meraviglioso non-tempo dedicato all’arte e all’educazione, nel rispetto dell’ambiente e delle sue risorse, in un concetto di offerta teatrale diffusa e accessibile a tutti.

Con1 METRO QUADRATO DI VERDE apriremo a bambini e insegnanti alcuni aspetti della ricerca che avviene prima dello spettacolo compiuto.

Quando le idee hanno bisogno di essere mostrate, riscritte o cancellate. Verificate e create insieme al proprio pubblico. Dove le visioni artistiche trovano spazio e tempo. Dove il lavoro scenico, drammaturgico, registico e attorale è ancora allo stato grezzo e incontra per la prima volta il suo pubblico. Quel momento di cui il teatro non può fare a meno e in cui i pensieri si trasformano in comunicazione possibile.

Entreremo quindi negli spazi educativi outdoor e lavoreremo con le comunità educanti per verificare, sperimentare e creare insieme.

L’argomento centrale sarà LA SENSORIALITA’.

Attraverso i sensi conosciamo il mondo. Attraverso i sensi amiamo, ci arrabbiamo, abbiamo memoria. Sentiamo la vita.

Seguiremo la suggestione artistica e metodologica mutuata da un libro: “La foresta nascosta. Un anno trascorso a osservare la natura”. Interprete principale del libro è un metro quadrato di foresta, una piccola finestra spalancata sul vasto mondo della natura, tutta testimoniata in quella piccola superficie, che l’autore osserva a lungo, annotando pensieri e narrazioni.

Per la creazione della performance useremo perciò come elemento scenografico un metro quadrato di verde, un giardino in miniatura.

A simboleggiare il valore enorme, anche in piccola scala, del patrimonio naturale.

Sperimenteremo assieme al nostro pubblico, attraverso i linguaggi performativi e teatrali, le opportunità sensoriali che questo mondo naturale in miniatura ci offrirà. Annoteremo pensieri e narrazioni. E infine creeremo una mappa virtuale, per raccogliere e mettere insieme tutto il lavoro di ricerca.

Ketti Grunchi

Francesca Bellini

Delfina Pevere

Wondering Project – progetto teatrale di ricerca

Nella parola sole sto a gambe nude

A testa scoperta nella parola pioggia

A occhi bendati nella parola nebbia

Faccio bocconi della parola pane

La parola acqua mi scorre in gola

E la parola neve prenderò coi guanti

(…)

Giusi Quarenghi

1 METRO QUADRATO DI VERDE è un progetto di ricerca teatrale. L’inizio di un viaggio. O meglio, la sua prosecuzione.

Sviluppa la progettualità iniziata con WONDERME e la consolida, identificando chiaramente un genere, una poetica, una modalità di linguaggi e i suoi destinatari. Il gruppo artistico acquisisce il nome di WONDERING PROJECT e dichiara i suoi intenti: si rivolge all’infanzia, privilegia l’incontro con piccoli gruppi di spettatori, utilizza linguaggi teatrali innovativi, evocativi, emozionali e sensoriali, propone il teatro in natura, in modalità sostenibile. Non considera lo spettacolo come conseguenza di un sapere ‘tecnico’ bensì la risultante di un tempo di studio, osservazione, ricerca teatrale. Nell’evento performativo poesia e teatro si mescolano sottovoce in un meraviglioso non-tempo dedicato all’arte e all’educazione, nel rispetto dell’ambiente e delle sue risorse, in un concetto di offerta teatrale diffusa e accessibile a tutti.

Con1 METRO QUADRATO DI VERDE apriremo a bambini e insegnanti alcuni aspetti della ricerca che avviene prima dello spettacolo compiuto.

Quando le idee hanno bisogno di essere mostrate, riscritte o cancellate. Verificate e create insieme al proprio pubblico. Dove le visioni artistiche trovano spazio e tempo. Dove il lavoro scenico, drammaturgico, registico e attorale è ancora allo stato grezzo e incontra per la prima volta il suo pubblico. Quel momento di cui il teatro non può fare a meno e in cui i pensieri si trasformano in comunicazione possibile.

Entreremo quindi negli spazi educativi outdoor e lavoreremo con le comunità educanti per verificare, sperimentare e creare insieme.

L’argomento centrale sarà LA SENSORIALITA’.

Attraverso i sensi conosciamo il mondo. Attraverso i sensi amiamo, ci arrabbiamo, abbiamo memoria. Sentiamo la vita.

Seguiremo la suggestione artistica e metodologica mutuata da un libro: “La foresta nascosta. Un anno trascorso a osservare la natura”. Interprete principale del libro è un metro quadrato di foresta, una piccola finestra spalancata sul vasto mondo della natura, tutta testimoniata in quella piccola superficie, che l’autore osserva a lungo, annotando pensieri e narrazioni.

Per la creazione della performance useremo perciò come elemento scenografico un metro quadrato di verde, un giardino in miniatura.

A simboleggiare il valore enorme, anche in piccola scala, del patrimonio naturale.

Sperimenteremo assieme al nostro pubblico, attraverso i linguaggi performativi e teatrali, le opportunità sensoriali che questo mondo naturale in miniatura ci offrirà. Annoteremo pensieri e narrazioni. E infine creeremo una mappa virtuale, per raccogliere e mettere insieme tutto il lavoro di ricerca.

Ketti Grunchi

Francesca Bellini

Delfina Pevere

Wondering Project – progetto teatrale di ricerca

Nella parola sole sto a gambe nude

A testa scoperta nella parola pioggia

A occhi bendati nella parola nebbia

Faccio bocconi della parola pane

La parola acqua mi scorre in gola

E la parola neve prenderò coi guanti

(…)

Giusi Quarenghi

1 METRO QUADRATO DI VERDE è un progetto di ricerca teatrale. L’inizio di un viaggio. O meglio, la sua prosecuzione.

Sviluppa la progettualità iniziata con WONDERME e la consolida, identificando chiaramente un genere, una poetica, una modalità di linguaggi e i suoi destinatari. Il gruppo artistico acquisisce il nome di WONDERING PROJECT e dichiara i suoi intenti: si rivolge all’infanzia, privilegia l’incontro con piccoli gruppi di spettatori, utilizza linguaggi teatrali innovativi, evocativi, emozionali e sensoriali, propone il teatro in natura, in modalità sostenibile. Non considera lo spettacolo come conseguenza di un sapere ‘tecnico’ bensì la risultante di un tempo di studio, osservazione, ricerca teatrale. Nell’evento performativo poesia e teatro si mescolano sottovoce in un meraviglioso non-tempo dedicato all’arte e all’educazione, nel rispetto dell’ambiente e delle sue risorse, in un concetto di offerta teatrale diffusa e accessibile a tutti.

Con1 METRO QUADRATO DI VERDE apriremo a bambini e insegnanti alcuni aspetti della ricerca che avviene prima dello spettacolo compiuto.

Quando le idee hanno bisogno di essere mostrate, riscritte o cancellate. Verificate e create insieme al proprio pubblico. Dove le visioni artistiche trovano spazio e tempo. Dove il lavoro scenico, drammaturgico, registico e attorale è ancora allo stato grezzo e incontra per la prima volta il suo pubblico. Quel momento di cui il teatro non può fare a meno e in cui i pensieri si trasformano in comunicazione possibile.

Entreremo quindi negli spazi educativi outdoor e lavoreremo con le comunità educanti per verificare, sperimentare e creare insieme.

L’argomento centrale sarà LA SENSORIALITA’.

Attraverso i sensi conosciamo il mondo. Attraverso i sensi amiamo, ci arrabbiamo, abbiamo memoria. Sentiamo la vita.

Seguiremo la suggestione artistica e metodologica mutuata da un libro: “La foresta nascosta. Un anno trascorso a osservare la natura”. Interprete principale del libro è un metro quadrato di foresta, una piccola finestra spalancata sul vasto mondo della natura, tutta testimoniata in quella piccola superficie, che l’autore osserva a lungo, annotando pensieri e narrazioni.

Per la creazione della performance useremo perciò come elemento scenografico un metro quadrato di verde, un giardino in miniatura.

A simboleggiare il valore enorme, anche in piccola scala, del patrimonio naturale.

Sperimenteremo assieme al nostro pubblico, attraverso i linguaggi performativi e teatrali, le opportunità sensoriali che questo mondo naturale in miniatura ci offrirà. Annoteremo pensieri e narrazioni. E infine creeremo una mappa virtuale, per raccogliere e mettere insieme tutto il lavoro di ricerca.

Ketti Grunchi

Francesca Bellini

Delfina Pevere

Wondering Project – progetto teatrale di ricerca

Nella parola sole sto a gambe nude

A testa scoperta nella parola pioggia

A occhi bendati nella parola nebbia

Faccio bocconi della parola pane

La parola acqua mi scorre in gola

E la parola neve prenderò coi guanti

(…)

Giusi Quarenghi

1 METRO QUADRATO DI VERDE è un progetto di ricerca teatrale. L’inizio di un viaggio. O meglio, la sua prosecuzione.

Sviluppa la progettualità iniziata con WONDERME e la consolida, identificando chiaramente un genere, una poetica, una modalità di linguaggi e i suoi destinatari. Il gruppo artistico acquisisce il nome di WONDERING PROJECT e dichiara i suoi intenti: si rivolge all’infanzia, privilegia l’incontro con piccoli gruppi di spettatori, utilizza linguaggi teatrali innovativi, evocativi, emozionali e sensoriali, propone il teatro in natura, in modalità sostenibile. Non considera lo spettacolo come conseguenza di un sapere ‘tecnico’ bensì la risultante di un tempo di studio, osservazione, ricerca teatrale. Nell’evento performativo poesia e teatro si mescolano sottovoce in un meraviglioso non-tempo dedicato all’arte e all’educazione, nel rispetto dell’ambiente e delle sue risorse, in un concetto di offerta teatrale diffusa e accessibile a tutti.

Con1 METRO QUADRATO DI VERDE apriremo a bambini e insegnanti alcuni aspetti della ricerca che avviene prima dello spettacolo compiuto.

Quando le idee hanno bisogno di essere mostrate, riscritte o cancellate. Verificate e create insieme al proprio pubblico. Dove le visioni artistiche trovano spazio e tempo. Dove il lavoro scenico, drammaturgico, registico e attorale è ancora allo stato grezzo e incontra per la prima volta il suo pubblico. Quel momento di cui il teatro non può fare a meno e in cui i pensieri si trasformano in comunicazione possibile.

Entreremo quindi negli spazi educativi outdoor e lavoreremo con le comunità educanti per verificare, sperimentare e creare insieme.

L’argomento centrale sarà LA SENSORIALITA’.

Attraverso i sensi conosciamo il mondo. Attraverso i sensi amiamo, ci arrabbiamo, abbiamo memoria. Sentiamo la vita.

Seguiremo la suggestione artistica e metodologica mutuata da un libro: “La foresta nascosta. Un anno trascorso a osservare la natura”. Interprete principale del libro è un metro quadrato di foresta, una piccola finestra spalancata sul vasto mondo della natura, tutta testimoniata in quella piccola superficie, che l’autore osserva a lungo, annotando pensieri e narrazioni.

Per la creazione della performance useremo perciò come elemento scenografico un metro quadrato di verde, un giardino in miniatura.

A simboleggiare il valore enorme, anche in piccola scala, del patrimonio naturale.

Sperimenteremo assieme al nostro pubblico, attraverso i linguaggi performativi e teatrali, le opportunità sensoriali che questo mondo naturale in miniatura ci offrirà. Annoteremo pensieri e narrazioni. E infine creeremo una mappa virtuale, per raccogliere e mettere insieme tutto il lavoro di ricerca.

Ketti Grunchi

Francesca Bellini

Delfina Pevere

Wondering Project – progetto teatrale di ricerca

Nella parola sole sto a gambe nude

A testa scoperta nella parola pioggia

A occhi bendati nella parola nebbia

Faccio bocconi della parola pane

La parola acqua mi scorre in gola

E la parola neve prenderò coi guanti

(…)

Giusi Quarenghi

1 METRO QUADRATO DI VERDE è un progetto di ricerca teatrale. L’inizio di un viaggio. O meglio, la sua prosecuzione.

Sviluppa la progettualità iniziata con WONDERME e la consolida, identificando chiaramente un genere, una poetica, una modalità di linguaggi e i suoi destinatari. Il gruppo artistico acquisisce il nome di WONDERING PROJECT e dichiara i suoi intenti: si rivolge all’infanzia, privilegia l’incontro con piccoli gruppi di spettatori, utilizza linguaggi teatrali innovativi, evocativi, emozionali e sensoriali, propone il teatro in natura, in modalità sostenibile. Non considera lo spettacolo come conseguenza di un sapere ‘tecnico’ bensì la risultante di un tempo di studio, osservazione, ricerca teatrale. Nell’evento performativo poesia e teatro si mescolano sottovoce in un meraviglioso non-tempo dedicato all’arte e all’educazione, nel rispetto dell’ambiente e delle sue risorse, in un concetto di offerta teatrale diffusa e accessibile a tutti.

Con1 METRO QUADRATO DI VERDE apriremo a bambini e insegnanti alcuni aspetti della ricerca che avviene prima dello spettacolo compiuto.

Quando le idee hanno bisogno di essere mostrate, riscritte o cancellate. Verificate e create insieme al proprio pubblico. Dove le visioni artistiche trovano spazio e tempo. Dove il lavoro scenico, drammaturgico, registico e attorale è ancora allo stato grezzo e incontra per la prima volta il suo pubblico. Quel momento di cui il teatro non può fare a meno e in cui i pensieri si trasformano in comunicazione possibile.

Entreremo quindi negli spazi educativi outdoor e lavoreremo con le comunità educanti per verificare, sperimentare e creare insieme.

L’argomento centrale sarà LA SENSORIALITA’.

Attraverso i sensi conosciamo il mondo. Attraverso i sensi amiamo, ci arrabbiamo, abbiamo memoria. Sentiamo la vita.

Seguiremo la suggestione artistica e metodologica mutuata da un libro: “La foresta nascosta. Un anno trascorso a osservare la natura”. Interprete principale del libro è un metro quadrato di foresta, una piccola finestra spalancata sul vasto mondo della natura, tutta testimoniata in quella piccola superficie, che l’autore osserva a lungo, annotando pensieri e narrazioni.

Per la creazione della performance useremo perciò come elemento scenografico un metro quadrato di verde, un giardino in miniatura.

A simboleggiare il valore enorme, anche in piccola scala, del patrimonio naturale.

Sperimenteremo assieme al nostro pubblico, attraverso i linguaggi performativi e teatrali, le opportunità sensoriali che questo mondo naturale in miniatura ci offrirà. Annoteremo pensieri e narrazioni. E infine creeremo una mappa virtuale, per raccogliere e mettere insieme tutto il lavoro di ricerca.

Ketti Grunchi

Francesca Bellini

Delfina Pevere

Wondering Project – progetto teatrale di ricerca

Nella parola sole sto a gambe nude

A testa scoperta nella parola pioggia

A occhi bendati nella parola nebbia

Faccio bocconi della parola pane

La parola acqua mi scorre in gola

E la parola neve prenderò coi guanti

(…)

Giusi Quarenghi

1 METRO QUADRATO DI VERDE è un progetto di ricerca teatrale. L’inizio di un viaggio. O meglio, la sua prosecuzione.

Sviluppa la progettualità iniziata con WONDERME e la consolida, identificando chiaramente un genere, una poetica, una modalità di linguaggi e i suoi destinatari. Il gruppo artistico acquisisce il nome di WONDERING PROJECT e dichiara i suoi intenti: si rivolge all’infanzia, privilegia l’incontro con piccoli gruppi di spettatori, utilizza linguaggi teatrali innovativi, evocativi, emozionali e sensoriali, propone il teatro in natura, in modalità sostenibile. Non considera lo spettacolo come conseguenza di un sapere ‘tecnico’ bensì la risultante di un tempo di studio, osservazione, ricerca teatrale. Nell’evento performativo poesia e teatro si mescolano sottovoce in un meraviglioso non-tempo dedicato all’arte e all’educazione, nel rispetto dell’ambiente e delle sue risorse, in un concetto di offerta teatrale diffusa e accessibile a tutti.

Con1 METRO QUADRATO DI VERDE apriremo a bambini e insegnanti alcuni aspetti della ricerca che avviene prima dello spettacolo compiuto.

Quando le idee hanno bisogno di essere mostrate, riscritte o cancellate. Verificate e create insieme al proprio pubblico. Dove le visioni artistiche trovano spazio e tempo. Dove il lavoro scenico, drammaturgico, registico e attorale è ancora allo stato grezzo e incontra per la prima volta il suo pubblico. Quel momento di cui il teatro non può fare a meno e in cui i pensieri si trasformano in comunicazione possibile.

Entreremo quindi negli spazi educativi outdoor e lavoreremo con le comunità educanti per verificare, sperimentare e creare insieme.

L’argomento centrale sarà LA SENSORIALITA’.

Attraverso i sensi conosciamo il mondo. Attraverso i sensi amiamo, ci arrabbiamo, abbiamo memoria. Sentiamo la vita.

Seguiremo la suggestione artistica e metodologica mutuata da un libro: “La foresta nascosta. Un anno trascorso a osservare la natura”. Interprete principale del libro è un metro quadrato di foresta, una piccola finestra spalancata sul vasto mondo della natura, tutta testimoniata in quella piccola superficie, che l’autore osserva a lungo, annotando pensieri e narrazioni.

Per la creazione della performance useremo perciò come elemento scenografico un metro quadrato di verde, un giardino in miniatura.

A simboleggiare il valore enorme, anche in piccola scala, del patrimonio naturale.

Sperimenteremo assieme al nostro pubblico, attraverso i linguaggi performativi e teatrali, le opportunità sensoriali che questo mondo naturale in miniatura ci offrirà. Annoteremo pensieri e narrazioni. E infine creeremo una mappa virtuale, per raccogliere e mettere insieme tutto il lavoro di ricerca.

Ketti Grunchi

Francesca Bellini

Delfina Pevere

Il progetto Ritorno al bosco è stato creato per tornare al bosco.Bosco non solo come luogo fisico ma come luogo da sempre legato al racconto e all’immaginario di pericolo e paura. Paura però che ogni animale conosce quando si muove, paura che può voler dire sopravvivenza, paura che noi uomini abbiamo dimenticato. Il lavoro parte da qui per riflettere sulla vulnerabilità dell’uomo. Il bosco e l’aperto lo ricollocano al fianco degli altri essere viventi, condividendone i pericoli e il non procedere con passo fermo ma ascoltando, sostando, sentendosi ospiti e non padroni. Vogliamo entrare in relazione con il bosco come un luogo vivo e vissuto, un luogo che può e deve far paura, che genera quel sacro timore, timore che vuol dire rispetto, timore che si sente quando si entra in un luogo sacro, timore che è essenziale per entrare nel bosco.
Il racconto è tratto da un fatto realmente accaduto all’autrice nella primavera del 2023 quando allertata da un vicino, si unisce nella ricerca di un animale scomparso nel bosco dove abita. Sceglie di farlo in solitaria per tre giorni, tentando inutili richiami. Finché, arrivando alla cascata, si trova davanti una visione bellissima e tremenda. L’animale giace morto sotto al pelo dell’acqua. Sembra vivo con il muso che scruta il fondo e con il corpo mosso delicatamente dalla corrente. La potenza di quell’immagine rimane per mesi impressa negli occhi dell’autrice.
Di e con: Erica Meucci
Accompagnamento nel bosco: Andrea Mori
Cura del suono: Glauco Salvo
Foto e video: Viola Nedrotti

Il progetto Ritorno al bosco è stato creato per tornare al bosco.Bosco non solo come luogo fisico ma come luogo da sempre legato al racconto e all’immaginario di pericolo e paura. Paura però che ogni animale conosce quando si muove, paura che può voler dire sopravvivenza, paura che noi uomini abbiamo dimenticato. Il lavoro parte da qui per riflettere sulla vulnerabilità dell’uomo. Il bosco e l’aperto lo ricollocano al fianco degli altri essere viventi, condividendone i pericoli e il non procedere con passo fermo ma ascoltando, sostando, sentendosi ospiti e non padroni. Vogliamo entrare in relazione con il bosco come un luogo vivo e vissuto, un luogo che può e deve far paura, che genera quel sacro timore, timore che vuol dire rispetto, timore che si sente quando si entra in un luogo sacro, timore che è essenziale per entrare nel bosco.
Il racconto è tratto da un fatto realmente accaduto all’autrice nella primavera del 2023 quando allertata da un vicino, si unisce nella ricerca di un animale scomparso nel bosco dove abita. Sceglie di farlo in solitaria per tre giorni, tentando inutili richiami. Finché, arrivando alla cascata, si trova davanti una visione bellissima e tremenda. L’animale giace morto sotto al pelo dell’acqua. Sembra vivo con il muso che scruta il fondo e con il corpo mosso delicatamente dalla corrente. La potenza di quell’immagine rimane per mesi impressa negli occhi dell’autrice.
Di e con: Erica Meucci
Accompagnamento nel bosco: Andrea Mori
Cura del suono: Glauco Salvo
Foto e video: Viola Nedrotti

RACCONTI ERRANTI è un progetto sostenibile di circuitazione in uno stretto ambito territoriale dello spettacolo PASSAGGI di Ilaria Gelmi nato con la collaborazione del drammaturgo Francesco Niccolini, il sostegno del Festival Montagne Racconta ed il contributo di Francesca Grisenti. Come un tempo i narratori erranti viaggiavano di paese in paese, esercitando la loro arte capace di aggregare le comunità che essi incontravano, così Ilaria Gelmi con il suo spettacolo nello zaino, insieme al regista Dario Garofalo ed al videomaker Gabriele Donati, percorrerà in autostop e a piedi un cammino originale che toccherà sette provincie della Lombardia (Como, Lecco, Varese, Bergamo, Brescia, Monza-Brianza e Milano) tangendo tre laghi (Lago di Como, Lago di Lugano e Lago d’Iseo) e raccontando una storia che si arricchirà ogni volta anche dei paesaggi percorsi e degli incontri vissuti.
PASSAGGI è uno spettacolo che parla di viaggi, libertà e fiducia verso gli altri, ed è profondamente legato alla vita e ai viaggi di Pippa Bacca.
L’autostop è in filo del racconto: questo modo di viaggiare apparteneva già ai miei genitori coi quali l’ho condiviso e imparato e per molti anni è stato il mio unico mezzo di trasporto. Racconto dei miei viaggi solitari e insieme a mia madre; di quelli dei miei genitori negli anni ‘70 in Italia e all’Estero. Queste storie si intersecano con quelle raccontate da Pippa Bacca, artista e performer milanese, storie dei suoi viaggi da bambina con sua madre e le sorelle e poi da sola in giro per in mondo fino al suo ultimo viaggio nel 2008. L‘autostop rappresenta un potente strumento di provocazione rispetto allo stereotipo del femminile e, al tempo stesso, termometro delle relazioni e di come va in mondo. Raccontare dei viaggi in autostop significa parlare di incontri tra persone e culture diverse, di come piano si inizia a scorgere l’altro oltre la semplice apparenza, dell’intimità che si crea anche attraverso i silenzi, non tutti uguali. Ci si prende un tempo per stare, condividendo un tratto di strada che diventa un’opportunità di incontro o anche solamente un dono da parte di chi ti offre un passaggio. Il desiderio di incontro quasi sempre porta ricchezza e condividere questa fiducia fa bene al cuore e alla vita. (Ilaria Gelmi)
Il progetto RACCONTI ERRANTI prevede la realizzazione del docufilm PASSAGGI DI TEMPO, a cura di Gabriele Donati e Dario Garofalo. Il soggetto del documentario è il viaggio di Ilaria in autostop da una recita all’altra del suo spettacolo PASSAGGI, registrando lo stupore, la rabbia, l’indifferenza, la gioia, il dolore che possono emergere da questa esperienza ad alto contatto (il passaggio in autostop) in grado di tirare in ballo e parlarci ancora, per converso, degli accadimenti drammatici che si sono patiti – fortissimamente in queste stesse zone – nel 2020 e 2021, quando il contatto era solo contagio e la comunicazione un pericolo mortale.
Ognuno ha una sua versione e una sua propria idea di quel periodo nefasto e il senso di questo lavoro non è dare voce al consenso o al dissenso dell‘enorme emergenza sociale scaturita dall’emergenza sanitaria, nè contare i morti, nè mettere in campo immagini simboliche o di repertorio a sfondo emotivo. Filmare il viaggio di Ilaria, i suoi incontri, la sua fiducia nell’altro, e farlo proprio in quei territori, suggerirà inevitabili spunti di riflessione. L’obiettivo è farli emergere poeticamente, non fare troppe domande, non dare alcuna risposta. Ci sembra però che sia possibile adesso parlare di quello che ci è accaduto dalla giusta distanza, senza retorica, senza tema di cavalcare onde emozionali o sensazionaliste. (Dario Garofalo)