Un’avvincente escape room letteraria teatrale: riusciranno i nostri eroi ad uscire dal labirinto dei grandi classici?

La biblioteca è stata maledetta da un misterioso sortilegio: accolti da una losca cartomante, i giocatori-lettori-spettatori scoprono di essere prigionieri dei libri dei quali dovranno risolvere gli enigmi per poter tornare al mondo reale entro un’ora di tempo. Solo riscoprendo le storie, incontrandone i personaggi, vivendo le loro emozionanti avventure si ritroverà “il libro perduto” della memoria.

Gioco, letteratura e teatro sono gli ingredienti essenziali di questo progetto che intende coniugare e mettere in connessione mondi e pubblici apparentemente distinti tra loro.

Attraverso la sfida del gioco e il fascino coinvolgente di un’esperienza teatrale immersiva, i partecipanti incontreranno i protagonisti di storie senza tempo e saranno guidati all’intrigante e divertente ri-scoperta di capolavori letterari, con omaggi a grandi autori (tra cui ad esempio Italo Calvino, di cui si festeggia il centenario della nascita) e novità recenti.

“Alla ricerca del libro perduto”, parafrasando il titolo del romanzo di Proust, dà valore alle storie e anche agli spazi, infatti questa escape room speciale non considera la biblioteca solo come sede di allestimento ma come fonte di ispirazione e riferimento di primo piano. La biblioteca stessa si rivelerà sotto un nuovo aspetto: un labirinto di scaffali, stanze misteriose, un luogo stimolante ricco di libri, codici e simboli in cui si tramanda, si custodisce e si promuove la memoria – e la vita – dei libri ridando voce e corpo alle storie. D’altra parte, che rumore fanno le pagine dei libri quando nessuno le sfoglia?

Gli spazi sono valorizzati e arricchiti da suggestioni visive e sonore, con rimandi all’arte figurativa e in particolare al seducente mondo dei tarocchi, evocando i fantastici universi della letteratura.

Sono invitati a partecipare ragazzi dai 14 anni in su e adulti che frequentano il vasto ambiente dei “game”, ma anche persone amanti della letteratura che vogliono addentrarsi nelle pagine dei libri in modo insolito, spettatori che intendono sperimentare nuove formule teatrali oppure semplicemente curiosi ed amici che desiderano trascorrere una serata alternativa. Non è necessario un alto livello di conoscenza letteraria per poter partecipare, anzi, è l’occasione per avvicinare le persone al mondo dei libri in maniera interattiva e innovativa, sperimentando il gioco di squadra e immedesimandosi grazie all’interpretazione degli attori in un caleidoscopio di personaggi ed emozioni.

Ci si può divertire ed emozionare con la cultura? Noi crediamo di sì e ci auguriamo che siate dei nostri, quindi… che vinca il migliore!

QUANDO E DOVE:

  1. 27 ottobre 2023: Biblioteca di Monza Ragazzi
  2. 9 novembre 2023: Biblioteca di Monza Cederna
  3. 16 novembre 2023: Biblioteca di Cantù
  4. 18 novembre 2023: Biblioteca di Monza San Gerardo
  5. 25 novembre 2023: Biblioteca di Monza Civica
  6. 26 novembre 2023: Biblioteca di Lurago d’Erba
  7. 30 novembre 2023: Biblioteca di Seveso
  8. 2 dicembre 2023: Biblioteca di Monza San Rocco
  9. 9 dicembre 2023: Biblioteca di Merone
  10. 16 dicembre 2023: Biblioteca di Monza Triante
  11. 29 dicembre 2023: Biblioteca di Desio
  12. Biblioteca di Brenna: data da definire in novembre / dicembre

MODALITÀ DI SVOLGIMENTO:

Ingresso gratuito

I partecipanti sono organizzati in gruppi ridotti di persone (minimo 3, massimo 10). I gruppi possono essere composti da persone che già si conoscono oppure possono formarsi sul momento.

Per ogni gruppo è destinata una replica, durante la stessa giornata sono previste più repliche.

Per partecipare all’evento si richiede di prenotarsi tramite telefono e/o mail presso la biblioteca nella quale si intende partecipare all’esperienza.

Essendoci più giornate di replica, qualora fossero esauriti i posti presso la propria biblioteca di riferimento, è possibile iscriversi e partecipare agli altri eventi organizzati nelle altre biblioteche aderenti.

CREDITI

Progetto di e con Beatrice Marzorati e Davide Scaccianoce

Allestimento scenografico, luci e oggetti a cura di Graziano Venturuzzo

Consulente artistica e grafica a cura di Clara Guerrini

Produzione Equivochi

Un’avvincente escape room letteraria teatrale: riusciranno i nostri eroi ad uscire dal labirinto dei grandi classici?

La biblioteca è stata maledetta da un misterioso sortilegio: accolti da una losca cartomante, i giocatori-lettori-spettatori scoprono di essere prigionieri dei libri dei quali dovranno risolvere gli enigmi per poter tornare al mondo reale entro un’ora di tempo. Solo riscoprendo le storie, incontrandone i personaggi, vivendo le loro emozionanti avventure si ritroverà “il libro perduto” della memoria.

Gioco, letteratura e teatro sono gli ingredienti essenziali di questo progetto che intende coniugare e mettere in connessione mondi e pubblici apparentemente distinti tra loro.

Attraverso la sfida del gioco e il fascino coinvolgente di un’esperienza teatrale immersiva, i partecipanti incontreranno i protagonisti di storie senza tempo e saranno guidati all’intrigante e divertente ri-scoperta di capolavori letterari, con omaggi a grandi autori (tra cui ad esempio Italo Calvino, di cui si festeggia il centenario della nascita) e novità recenti.

“Alla ricerca del libro perduto”, parafrasando il titolo del romanzo di Proust, dà valore alle storie e anche agli spazi, infatti questa escape room speciale non considera la biblioteca solo come sede di allestimento ma come fonte di ispirazione e riferimento di primo piano. La biblioteca stessa si rivelerà sotto un nuovo aspetto: un labirinto di scaffali, stanze misteriose, un luogo stimolante ricco di libri, codici e simboli in cui si tramanda, si custodisce e si promuove la memoria – e la vita – dei libri ridando voce e corpo alle storie. D’altra parte, che rumore fanno le pagine dei libri quando nessuno le sfoglia?

Gli spazi sono valorizzati e arricchiti da suggestioni visive e sonore, con rimandi all’arte figurativa e in particolare al seducente mondo dei tarocchi, evocando i fantastici universi della letteratura.

Sono invitati a partecipare ragazzi dai 14 anni in su e adulti che frequentano il vasto ambiente dei “game”, ma anche persone amanti della letteratura che vogliono addentrarsi nelle pagine dei libri in modo insolito, spettatori che intendono sperimentare nuove formule teatrali oppure semplicemente curiosi ed amici che desiderano trascorrere una serata alternativa. Non è necessario un alto livello di conoscenza letteraria per poter partecipare, anzi, è l’occasione per avvicinare le persone al mondo dei libri in maniera interattiva e innovativa, sperimentando il gioco di squadra e immedesimandosi grazie all’interpretazione degli attori in un caleidoscopio di personaggi ed emozioni.

Ci si può divertire ed emozionare con la cultura? Noi crediamo di sì e ci auguriamo che siate dei nostri, quindi… che vinca il migliore!

QUANDO E DOVE:

  1. 27 ottobre 2023: Biblioteca di Monza Ragazzi
  2. 9 novembre 2023: Biblioteca di Monza Cederna
  3. 16 novembre 2023: Biblioteca di Cantù
  4. 18 novembre 2023: Biblioteca di Monza San Gerardo
  5. 25 novembre 2023: Biblioteca di Monza Civica
  6. 26 novembre 2023: Biblioteca di Lurago d’Erba
  7. 30 novembre 2023: Biblioteca di Seveso
  8. 2 dicembre 2023: Biblioteca di Monza San Rocco
  9. 9 dicembre 2023: Biblioteca di Merone
  10. 16 dicembre 2023: Biblioteca di Monza Triante
  11. 29 dicembre 2023: Biblioteca di Desio
  12. Biblioteca di Brenna: data da definire in novembre / dicembre

MODALITÀ DI SVOLGIMENTO:

Ingresso gratuito

I partecipanti sono organizzati in gruppi ridotti di persone (minimo 3, massimo 10). I gruppi possono essere composti da persone che già si conoscono oppure possono formarsi sul momento.

Per ogni gruppo è destinata una replica, durante la stessa giornata sono previste più repliche.

Per partecipare all’evento si richiede di prenotarsi tramite telefono e/o mail presso la biblioteca nella quale si intende partecipare all’esperienza.

Essendoci più giornate di replica, qualora fossero esauriti i posti presso la propria biblioteca di riferimento, è possibile iscriversi e partecipare agli altri eventi organizzati nelle altre biblioteche aderenti.

CREDITI

Progetto di e con Beatrice Marzorati e Davide Scaccianoce

Allestimento scenografico, luci e oggetti a cura di Graziano Venturuzzo

Consulente artistica e grafica a cura di Clara Guerrini

Produzione Equivochi

Un’avvincente escape room letteraria teatrale: riusciranno i nostri eroi ad uscire dal labirinto dei grandi classici?

La biblioteca è stata maledetta da un misterioso sortilegio: accolti da una losca cartomante, i giocatori-lettori-spettatori scoprono di essere prigionieri dei libri dei quali dovranno risolvere gli enigmi per poter tornare al mondo reale entro un’ora di tempo. Solo riscoprendo le storie, incontrandone i personaggi, vivendo le loro emozionanti avventure si ritroverà “il libro perduto” della memoria.

Gioco, letteratura e teatro sono gli ingredienti essenziali di questo progetto che intende coniugare e mettere in connessione mondi e pubblici apparentemente distinti tra loro.

Attraverso la sfida del gioco e il fascino coinvolgente di un’esperienza teatrale immersiva, i partecipanti incontreranno i protagonisti di storie senza tempo e saranno guidati all’intrigante e divertente ri-scoperta di capolavori letterari, con omaggi a grandi autori (tra cui ad esempio Italo Calvino, di cui si festeggia il centenario della nascita) e novità recenti.

“Alla ricerca del libro perduto”, parafrasando il titolo del romanzo di Proust, dà valore alle storie e anche agli spazi, infatti questa escape room speciale non considera la biblioteca solo come sede di allestimento ma come fonte di ispirazione e riferimento di primo piano. La biblioteca stessa si rivelerà sotto un nuovo aspetto: un labirinto di scaffali, stanze misteriose, un luogo stimolante ricco di libri, codici e simboli in cui si tramanda, si custodisce e si promuove la memoria – e la vita – dei libri ridando voce e corpo alle storie. D’altra parte, che rumore fanno le pagine dei libri quando nessuno le sfoglia?

Gli spazi sono valorizzati e arricchiti da suggestioni visive e sonore, con rimandi all’arte figurativa e in particolare al seducente mondo dei tarocchi, evocando i fantastici universi della letteratura.

Sono invitati a partecipare ragazzi dai 14 anni in su e adulti che frequentano il vasto ambiente dei “game”, ma anche persone amanti della letteratura che vogliono addentrarsi nelle pagine dei libri in modo insolito, spettatori che intendono sperimentare nuove formule teatrali oppure semplicemente curiosi ed amici che desiderano trascorrere una serata alternativa. Non è necessario un alto livello di conoscenza letteraria per poter partecipare, anzi, è l’occasione per avvicinare le persone al mondo dei libri in maniera interattiva e innovativa, sperimentando il gioco di squadra e immedesimandosi grazie all’interpretazione degli attori in un caleidoscopio di personaggi ed emozioni.

Ci si può divertire ed emozionare con la cultura? Noi crediamo di sì e ci auguriamo che siate dei nostri, quindi… che vinca il migliore!

QUANDO E DOVE:

  1. 27 ottobre 2023: Biblioteca di Monza Ragazzi
  2. 9 novembre 2023: Biblioteca di Monza Cederna
  3. 16 novembre 2023: Biblioteca di Cantù
  4. 18 novembre 2023: Biblioteca di Monza San Gerardo
  5. 25 novembre 2023: Biblioteca di Monza Civica
  6. 26 novembre 2023: Biblioteca di Lurago d’Erba
  7. 30 novembre 2023: Biblioteca di Seveso
  8. 2 dicembre 2023: Biblioteca di Monza San Rocco
  9. 9 dicembre 2023: Biblioteca di Merone
  10. 16 dicembre 2023: Biblioteca di Monza Triante
  11. 29 dicembre 2023: Biblioteca di Desio
  12. Biblioteca di Brenna: data da definire in novembre / dicembre

MODALITÀ DI SVOLGIMENTO:

Ingresso gratuito

I partecipanti sono organizzati in gruppi ridotti di persone (minimo 3, massimo 10). I gruppi possono essere composti da persone che già si conoscono oppure possono formarsi sul momento.

Per ogni gruppo è destinata una replica, durante la stessa giornata sono previste più repliche.

Per partecipare all’evento si richiede di prenotarsi tramite telefono e/o mail presso la biblioteca nella quale si intende partecipare all’esperienza.

Essendoci più giornate di replica, qualora fossero esauriti i posti presso la propria biblioteca di riferimento, è possibile iscriversi e partecipare agli altri eventi organizzati nelle altre biblioteche aderenti.

CREDITI

Progetto di e con Beatrice Marzorati e Davide Scaccianoce

Allestimento scenografico, luci e oggetti a cura di Graziano Venturuzzo

Consulente artistica e grafica a cura di Clara Guerrini

Produzione Equivochi

il buio non è tenero – unplugged” prevede la circuitazione dello spettacolo “il buio non è tenero” condensato nella sua versione più urgente ed essenziale, nelle province di Lodi, Monza, Cremona, Pavia, nelle aree periferiche di San Siro e Barona e in quelle dell’hinterland di San Donato, San Siro, Cernusco sul Naviglio, Buccinasco, presso le Camere del lavoro provinciali e realtà che già cerchino di creare occasioni di aggregazione e di cultura in zone periferiche.

Lo spettacolo

Esistono età in cui “hai tutta la vita davanti” , ma già hai fatto scelte importanti e i sogni devono assumere la forma di un progetto perché possano trovare spazio nella realtà. Oppure devono rimanere tali, dei sogni, da mettere da parte.

Esistono età in cui non si può più essere figli e per la prima volta si vedono fallimenti e debolezze dei genitori come fossero moniti. In una società in cui la felicità dipende solo dal binomio successo-fallimento e in cui l’ultima parola sembrano averla la precarietà e l’isolamento, forse il futuro è proprio l’incertezza. Questo buio che fa paura.

Diventare adulti significa abituarsi al buio?

Nello spettacolo si intrecciano diversi linguaggi: scene dialogate, narrazione, autobiografia e linguaggi fisici e gestuali, grazie anche alla collaborazione con la danzatrice-coreografa Stefania Tansini. La drammaturgia originale nasce da un lavoro di scrittura scenica in cui improvvisazione e composizione lucida si sono alternate, alimentate dai testi poetici di Emily Dickinson e Alberto Dubito, da Teoria della classe disagiata di Raffaele Alberto Ventura, dai fumetti di Andrea Pazienza e Zerocalcare e da episodi quotidiani di vita precaria

Corrono parallele tre strade. Una è abitata da personaggi “intrusi” , venditori di delusioni, ultimi esemplari di specie estinte, voci che fanno comparsa sulla scena per sostenere le loro verità. Un’altra strada è quella tracciata dalle vite dei due attori, in forma di racconti e ricordi legati alle loro biografie. L’ultima strada è quella che ripercorre la storia di LUI e LEI. Due ragazzi alla fine dei vent’anni, precari in tutto, nel lavoro, nel sentire e nelle aspirazioni.. Anni di frustrazioni, di vita precaria e una notizia inaspettata, però, li costringeranno ad una scelta: decidere cosa fare della distanza tra chi sono e chi vogliono essere.

Qual è il motore più potente, la paura o il desiderio?

il buio non è tenero

uno spettacolo di: il turno di notte

di e con: Silvia Pallotti e Tommaso Russi

consulenza al movimento scenico: Stefania Tansini

scene: Marianna Cavallotti

musiche: Stefano Bossi

il buio non è tenero – unplugged” prevede la circuitazione dello spettacolo “il buio non è tenero” condensato nella sua versione più urgente ed essenziale, nelle province di Lodi, Monza, Cremona, Pavia, nelle aree periferiche di San Siro e Barona e in quelle dell’hinterland di San Donato, San Siro, Cernusco sul Naviglio, Buccinasco, presso le Camere del lavoro provinciali e realtà che già cerchino di creare occasioni di aggregazione e di cultura in zone periferiche.

Lo spettacolo

Esistono età in cui “hai tutta la vita davanti” , ma già hai fatto scelte importanti e i sogni devono assumere la forma di un progetto perché possano trovare spazio nella realtà. Oppure devono rimanere tali, dei sogni, da mettere da parte.

Esistono età in cui non si può più essere figli e per la prima volta si vedono fallimenti e debolezze dei genitori come fossero moniti. In una società in cui la felicità dipende solo dal binomio successo-fallimento e in cui l’ultima parola sembrano averla la precarietà e l’isolamento, forse il futuro è proprio l’incertezza. Questo buio che fa paura.

Diventare adulti significa abituarsi al buio?

Nello spettacolo si intrecciano diversi linguaggi: scene dialogate, narrazione, autobiografia e linguaggi fisici e gestuali, grazie anche alla collaborazione con la danzatrice-coreografa Stefania Tansini. La drammaturgia originale nasce da un lavoro di scrittura scenica in cui improvvisazione e composizione lucida si sono alternate, alimentate dai testi poetici di Emily Dickinson e Alberto Dubito, da Teoria della classe disagiata di Raffaele Alberto Ventura, dai fumetti di Andrea Pazienza e Zerocalcare e da episodi quotidiani di vita precaria

Corrono parallele tre strade. Una è abitata da personaggi “intrusi” , venditori di delusioni, ultimi esemplari di specie estinte, voci che fanno comparsa sulla scena per sostenere le loro verità. Un’altra strada è quella tracciata dalle vite dei due attori, in forma di racconti e ricordi legati alle loro biografie. L’ultima strada è quella che ripercorre la storia di LUI e LEI. Due ragazzi alla fine dei vent’anni, precari in tutto, nel lavoro, nel sentire e nelle aspirazioni.. Anni di frustrazioni, di vita precaria e una notizia inaspettata, però, li costringeranno ad una scelta: decidere cosa fare della distanza tra chi sono e chi vogliono essere.

Qual è il motore più potente, la paura o il desiderio?

il buio non è tenero

uno spettacolo di: il turno di notte

di e con: Silvia Pallotti e Tommaso Russi

consulenza al movimento scenico: Stefania Tansini

scene: Marianna Cavallotti

musiche: Stefano Bossi

il buio non è tenero – unplugged” prevede la circuitazione dello spettacolo “il buio non è tenero” condensato nella sua versione più urgente ed essenziale, nelle province di Lodi, Monza, Cremona, Pavia, nelle aree periferiche di San Siro e Barona e in quelle dell’hinterland di San Donato, San Siro, Cernusco sul Naviglio, Buccinasco, presso le Camere del lavoro provinciali e realtà che già cerchino di creare occasioni di aggregazione e di cultura in zone periferiche.

Lo spettacolo

Esistono età in cui “hai tutta la vita davanti” , ma già hai fatto scelte importanti e i sogni devono assumere la forma di un progetto perché possano trovare spazio nella realtà. Oppure devono rimanere tali, dei sogni, da mettere da parte.

Esistono età in cui non si può più essere figli e per la prima volta si vedono fallimenti e debolezze dei genitori come fossero moniti. In una società in cui la felicità dipende solo dal binomio successo-fallimento e in cui l’ultima parola sembrano averla la precarietà e l’isolamento, forse il futuro è proprio l’incertezza. Questo buio che fa paura.

Diventare adulti significa abituarsi al buio?

Nello spettacolo si intrecciano diversi linguaggi: scene dialogate, narrazione, autobiografia e linguaggi fisici e gestuali, grazie anche alla collaborazione con la danzatrice-coreografa Stefania Tansini. La drammaturgia originale nasce da un lavoro di scrittura scenica in cui improvvisazione e composizione lucida si sono alternate, alimentate dai testi poetici di Emily Dickinson e Alberto Dubito, da Teoria della classe disagiata di Raffaele Alberto Ventura, dai fumetti di Andrea Pazienza e Zerocalcare e da episodi quotidiani di vita precaria

Corrono parallele tre strade. Una è abitata da personaggi “intrusi” , venditori di delusioni, ultimi esemplari di specie estinte, voci che fanno comparsa sulla scena per sostenere le loro verità. Un’altra strada è quella tracciata dalle vite dei due attori, in forma di racconti e ricordi legati alle loro biografie. L’ultima strada è quella che ripercorre la storia di LUI e LEI. Due ragazzi alla fine dei vent’anni, precari in tutto, nel lavoro, nel sentire e nelle aspirazioni.. Anni di frustrazioni, di vita precaria e una notizia inaspettata, però, li costringeranno ad una scelta: decidere cosa fare della distanza tra chi sono e chi vogliono essere.

Qual è il motore più potente, la paura o il desiderio?

il buio non è tenero

uno spettacolo di: il turno di notte

di e con: Silvia Pallotti e Tommaso Russi

consulenza al movimento scenico: Stefania Tansini

scene: Marianna Cavallotti

musiche: Stefano Bossi

il buio non è tenero – unplugged” prevede la circuitazione dello spettacolo “il buio non è tenero” condensato nella sua versione più urgente ed essenziale, nelle province di Lodi, Monza, Cremona, Pavia, nelle aree periferiche di San Siro e Barona e in quelle dell’hinterland di San Donato, San Siro, Cernusco sul Naviglio, Buccinasco, presso le Camere del lavoro provinciali e realtà che già cerchino di creare occasioni di aggregazione e di cultura in zone periferiche.

Lo spettacolo

Esistono età in cui “hai tutta la vita davanti” , ma già hai fatto scelte importanti e i sogni devono assumere la forma di un progetto perché possano trovare spazio nella realtà. Oppure devono rimanere tali, dei sogni, da mettere da parte.

Esistono età in cui non si può più essere figli e per la prima volta si vedono fallimenti e debolezze dei genitori come fossero moniti. In una società in cui la felicità dipende solo dal binomio successo-fallimento e in cui l’ultima parola sembrano averla la precarietà e l’isolamento, forse il futuro è proprio l’incertezza. Questo buio che fa paura.

Diventare adulti significa abituarsi al buio?

Nello spettacolo si intrecciano diversi linguaggi: scene dialogate, narrazione, autobiografia e linguaggi fisici e gestuali, grazie anche alla collaborazione con la danzatrice-coreografa Stefania Tansini. La drammaturgia originale nasce da un lavoro di scrittura scenica in cui improvvisazione e composizione lucida si sono alternate, alimentate dai testi poetici di Emily Dickinson e Alberto Dubito, da Teoria della classe disagiata di Raffaele Alberto Ventura, dai fumetti di Andrea Pazienza e Zerocalcare e da episodi quotidiani di vita precaria

Corrono parallele tre strade. Una è abitata da personaggi “intrusi” , venditori di delusioni, ultimi esemplari di specie estinte, voci che fanno comparsa sulla scena per sostenere le loro verità. Un’altra strada è quella tracciata dalle vite dei due attori, in forma di racconti e ricordi legati alle loro biografie. L’ultima strada è quella che ripercorre la storia di LUI e LEI. Due ragazzi alla fine dei vent’anni, precari in tutto, nel lavoro, nel sentire e nelle aspirazioni.. Anni di frustrazioni, di vita precaria e una notizia inaspettata, però, li costringeranno ad una scelta: decidere cosa fare della distanza tra chi sono e chi vogliono essere.

Qual è il motore più potente, la paura o il desiderio?

il buio non è tenero

uno spettacolo di: il turno di notte

di e con: Silvia Pallotti e Tommaso Russi

consulenza al movimento scenico: Stefania Tansini

scene: Marianna Cavallotti

musiche: Stefano Bossi

il buio non è tenero – unplugged” prevede la circuitazione dello spettacolo “il buio non è tenero” condensato nella sua versione più urgente ed essenziale, nelle province di Lodi, Monza, Cremona, Pavia, nelle aree periferiche di San Siro e Barona e in quelle dell’hinterland di San Donato, San Siro, Cernusco sul Naviglio, Buccinasco, presso le Camere del lavoro provinciali e realtà che già cerchino di creare occasioni di aggregazione e di cultura in zone periferiche.

Lo spettacolo

Esistono età in cui “hai tutta la vita davanti” , ma già hai fatto scelte importanti e i sogni devono assumere la forma di un progetto perché possano trovare spazio nella realtà. Oppure devono rimanere tali, dei sogni, da mettere da parte.

Esistono età in cui non si può più essere figli e per la prima volta si vedono fallimenti e debolezze dei genitori come fossero moniti. In una società in cui la felicità dipende solo dal binomio successo-fallimento e in cui l’ultima parola sembrano averla la precarietà e l’isolamento, forse il futuro è proprio l’incertezza. Questo buio che fa paura.

Diventare adulti significa abituarsi al buio?

Nello spettacolo si intrecciano diversi linguaggi: scene dialogate, narrazione, autobiografia e linguaggi fisici e gestuali, grazie anche alla collaborazione con la danzatrice-coreografa Stefania Tansini. La drammaturgia originale nasce da un lavoro di scrittura scenica in cui improvvisazione e composizione lucida si sono alternate, alimentate dai testi poetici di Emily Dickinson e Alberto Dubito, da Teoria della classe disagiata di Raffaele Alberto Ventura, dai fumetti di Andrea Pazienza e Zerocalcare e da episodi quotidiani di vita precaria

Corrono parallele tre strade. Una è abitata da personaggi “intrusi” , venditori di delusioni, ultimi esemplari di specie estinte, voci che fanno comparsa sulla scena per sostenere le loro verità. Un’altra strada è quella tracciata dalle vite dei due attori, in forma di racconti e ricordi legati alle loro biografie. L’ultima strada è quella che ripercorre la storia di LUI e LEI. Due ragazzi alla fine dei vent’anni, precari in tutto, nel lavoro, nel sentire e nelle aspirazioni.. Anni di frustrazioni, di vita precaria e una notizia inaspettata, però, li costringeranno ad una scelta: decidere cosa fare della distanza tra chi sono e chi vogliono essere.

Qual è il motore più potente, la paura o il desiderio?

il buio non è tenero

uno spettacolo di: il turno di notte

di e con: Silvia Pallotti e Tommaso Russi

consulenza al movimento scenico: Stefania Tansini

scene: Marianna Cavallotti

musiche: Stefano Bossi

il buio non è tenero – unplugged” prevede la circuitazione dello spettacolo “il buio non è tenero” condensato nella sua versione più urgente ed essenziale, nelle province di Lodi, Monza, Cremona, Pavia, nelle aree periferiche di San Siro e Barona e in quelle dell’hinterland di San Donato, San Siro, Cernusco sul Naviglio, Buccinasco, presso le Camere del lavoro provinciali e realtà che già cerchino di creare occasioni di aggregazione e di cultura in zone periferiche.

Lo spettacolo

Esistono età in cui “hai tutta la vita davanti” , ma già hai fatto scelte importanti e i sogni devono assumere la forma di un progetto perché possano trovare spazio nella realtà. Oppure devono rimanere tali, dei sogni, da mettere da parte.

Esistono età in cui non si può più essere figli e per la prima volta si vedono fallimenti e debolezze dei genitori come fossero moniti. In una società in cui la felicità dipende solo dal binomio successo-fallimento e in cui l’ultima parola sembrano averla la precarietà e l’isolamento, forse il futuro è proprio l’incertezza. Questo buio che fa paura.

Diventare adulti significa abituarsi al buio?

Nello spettacolo si intrecciano diversi linguaggi: scene dialogate, narrazione, autobiografia e linguaggi fisici e gestuali, grazie anche alla collaborazione con la danzatrice-coreografa Stefania Tansini. La drammaturgia originale nasce da un lavoro di scrittura scenica in cui improvvisazione e composizione lucida si sono alternate, alimentate dai testi poetici di Emily Dickinson e Alberto Dubito, da Teoria della classe disagiata di Raffaele Alberto Ventura, dai fumetti di Andrea Pazienza e Zerocalcare e da episodi quotidiani di vita precaria

Corrono parallele tre strade. Una è abitata da personaggi “intrusi” , venditori di delusioni, ultimi esemplari di specie estinte, voci che fanno comparsa sulla scena per sostenere le loro verità. Un’altra strada è quella tracciata dalle vite dei due attori, in forma di racconti e ricordi legati alle loro biografie. L’ultima strada è quella che ripercorre la storia di LUI e LEI. Due ragazzi alla fine dei vent’anni, precari in tutto, nel lavoro, nel sentire e nelle aspirazioni.. Anni di frustrazioni, di vita precaria e una notizia inaspettata, però, li costringeranno ad una scelta: decidere cosa fare della distanza tra chi sono e chi vogliono essere.

Qual è il motore più potente, la paura o il desiderio?

il buio non è tenero

uno spettacolo di: il turno di notte

di e con: Silvia Pallotti e Tommaso Russi

consulenza al movimento scenico: Stefania Tansini

scene: Marianna Cavallotti

musiche: Stefano Bossi