Di cosa ti occupi? A che progetto stai lavorando ora?
Sono un’attrice: lavoro da anni in teatro, vengo da una famiglia di attori professionisti e ho iniziato ad affacciarmi a questo mondo quando avevo 10 anni, nella compagnia dei miei genitori. Negli anni ho deciso di aprirmi anche ad altro: ho iniziato a recitare per pubblicità, film e serie tv, l’ultima è “Made in Italy” in onda su Canale 5.
In questo momento sto lavorando a un progetto teatrale con Associazione Tartaruga inserito nel palinsesto di Bergamo-Brescia Capitale della Cultura 2023, che ragiona sul tema dell’imprenditoria femminile basandosi su vere storie di lavoratrici di Bergamo e Brescia. Lavoro a questo progetto con Chiara Magri, entrambe siamo socie Smart, ed è proprio tramite la Cooperativa che stiamo lavorando con Associazione Tartaruga.
Da quanto tempo sei socia Smart e cosa ti ha portata a diventarlo?
Mi sono informata seriamente a fine 2020: mi avevano già parlato di Smart, ma prima ero molto impegnata tra un lavoro e l’altro. Con la pandemia ho avuto del tempo per fermarmi e pensarci bene, ho partecipato ad una infosession e il mondo di Smart mi è piaciuto molto, l’ho trovato calabile nella mia realtà. Smart ha coperto un buco di gestione del lavoro, perché in questo mestiere si è molto soli: si lavora in tanti contesti diversi e insieme a molte persone, ma a gestire il tuo lavoro devi pensarci tu e ritrovarsi a far tutto è complicato. Smart oltre ai vantaggi pratici mi ha dato la sicurezza di poter delegare, mi ha liberato dal dover sollecitare i pagamenti, dal richiedere e avere un contratto, e mi dà l’idea di essere meno sola.
La relazione con Smart è trasparente. Di recente sono stata ad uno degli incontri organizzati dalla cooperativa per spiegare l’aumento del contributo mutualistico e l’ho trovato legittimo: per certi versi è lo stesso lavoro della mia agente quando lavoro nel cinema, perché non dovrei lasciare a Smart una parte del mio compenso per occuparsi della gestione del mio lavoro?
Raccontaci una difficoltà che hai riscontrato nel lavoro e come Smart ti ha aiutata superarla
Ho sempre avuto contratti da dipendente, e a teatro contratti intermittenti. Le grandi produzioni poi fanno contratti a giornata. Tra questi c’è un mondo fatto da tante realtà di medie dimensioni che a livello amministrativo sono per me difficili da gestire, non avendo mai voluto aprire una partita iva. Smart mi ha risolto un grosso problema nel gestire anche questo tipo di lavoro, inoltre il contratto di Smart è un ottimo filtro anche nella scelta dei committenti: chi non vuole firmare un contratto non ha intenzioni serie.
Se dovessi spiegare a un tuo collega i vantaggi di associarsi a Smart, cosa gli diresti?
È un modo per pensare di più al proprio lavoro e meno alla burocrazia, lasciandola gestire a persone con competenze specifiche, senza doversene preoccupare, all’interno di una realtà molto presente e accogliente. Ogni volta che ho scritto al mio referente per domande o dubbi è sempre stato utile. Magari inizialmente ci si spaventa davanti agli strumenti di gestione delle attività, che possono sembrare complicati, ma da parte di Smart c’è sempre grande presenza nell’aiutarti ad utilizzarli.
Smart è un aiuto e un sostegno per fare al meglio la propria professione artistica essendo sempre in regola. Mi è piaciuta molto l’idea di muovermi come una libera professionista senza doverlo essere formalmente, e poi stare in Smart mi spinge a mantenere una certa linea, senza accettare condizioni di lavoro che non tutelano la mia professionalità.