Abbiamo approvato nel nostro Consiglio di Amministrazione di aderire al Progetto C.Re.S.Co. La scelta è stata fatta all’unanimità del Consiglio che ha così approvano non soltanto l’adesione formale al comitato ma anche una adesione ai valori del progetto e il riconoscimento formale del ruolo che C.Re.S.Co. ha avuto nella costituzione di SMartIt. Questa settimana ne parliamo con la Presidente Roberta Nicolai.
Ciao Roberta, cos’è C.Re.S.Co.?
L’acronimo sta per Coordinamento delle realtà della Scena Contemporanea. Formalmente si tratta di un comitato di scopo a cui partecipano, in qualità di promotori, strutture e singoli operatori che producono, promuovono o programmano le arti sceniche contemporanee. Attualmente i soggetti promotori sono 128 presenti in 18 regioni. La base di lavoro è costituita da cinque tavoli nazionali: Tavolo delle Idee, Sistema Finanziamenti, Codice Etico, Welfare Lavoratori e Tavolo Internazionale, sede in cui i promotori sviluppano temi e argomenti propri del settore della cultura e producono documenti, espressione condivisa di C.Re.S.Co. Le problematiche e le azioni locali sono gestite dai Coordinamenti regionali, espressione del radicamento territoriale del Coordinamento. C.Re.S.Co. è sostanzialmente un laboratorio di pensiero ed azione poetico e politico.
Cosa lega il Progetto C.Re.S.Co. a SMartIt?
SMartIt è nata per volontà e su un’azione specifica di C.Re.S.Co. che ne ha curato lo studio di fattibilità, ha curato le relazioni con SMartBe, ha creato le condizioni perché l’operazione andasse a buon fine e ha reperito le risorse, proprie e della Fondazione CARIPLO, per consentire la realizzazione dello studio stesso. Per questo motivo, pur essendo due strutture autonome, la filiazione descrive un legame che durerà nel tempo. Nello specifico uno dei membri del Direttivo di C.Re.S.Co. entrerà, in questi giorni, a far parte del Comitato Etico di SMartIt, organo che avrà il compito di garantire il corretto funzionamento del fondo.
C.Re.S.Co. ha elaborato dei codici di comportamento, vuoi descriverci le finalità e la struttura?
Dall’inizio ci siamo resi conto che le problematiche del settore dello spettacolo dal vivo sono, per una parte sostanziale, riconducibili a tematiche etiche. La mancanza di una legge di settore e di una chiara regolamentazione dei termini contrattuali, ha determinato l’affermazione e il protrarsi di consuetudini e modalità di relazione ai danni in particolare dei più deboli, primi tra tutti gli artisti. Per questo il Tavolo etico ha stilato due codici etici relativi all‘assunzione di responsabilità da parte dei programmatori e dei curatori della scena contemporanea nei confronti sia degli artisti sia dei propri collaboratori e un terzo relativo alle responsabilità degli artisti nei confronti di teatri, spazi, residenze, festival e pubblico. Nel 2014 il tavolo lavorerà all’elaborazione di un codice etico unitario che contempli i documenti precedenti e alla realizzazione di una bacheca pubblicata sul sito di C.Re.S.Co. che raccolga le cattive pratiche del sistema teatrale, utilizzandola come base per un’analisi dei contesti e delle contraddizioni del sistema teatrale attuale e come stimolo per tutti gli operatori su comportamenti da evitare. Ogni promotore entrando in C.Re.S.Co. sottoscrive questi codici e si impegna a rispettarli. In altre parole, per provare a trasformare in positivo il nostro settore, siamo voluti partire da noi stessi.
Come funziona C.Re.S.Co. e quali sono le principali iniziative realizzate negli anni?
Impossibile sintetizzare. Indirizzo al sito www.progettocresco.it dove sono pubblicati e scaricabili tutti documenti elaborati in questi 4 anni di attività.
Quale credi sia il principale problema per lo spettacolo italiano?
Credo che il problema più evidente in questo momento è l’incapacità delle Amministrazioni di leggere, e di conseguenza di dare il sostegno necessario, alle poetiche più sperimentali e non commerciali, inevitabilmente più deboli. Ciò che soprattutto sfugge a tale lettura sono non soltanto coloro che vogliono intraprendere questo lavoro, sia compagnie che strutture produttrici e progettuali, ai quali si rivolge l’azione di scouting e una disseminazione di progetti indirizzati agli under 35, quanto piuttosto la zona intermedia, quella che sta crescendo o è cresciuta e che potrebbe, se le si desse riconoscimento, autorità e risorse, cambiare completamente il volto dell’intero settore. È in quella zona che, a fronte delle difficoltà e della resistenza del sistema a mantenere se stesso, i progetti si arrestano o smettono di crescere e gli operatori e gli artisti abbandonano il campo. Ed è davvero una perdita di competenze, di spinta innovativa e di risorse, perché spesso si tratta di soggetti su cui lo Stato e le Regioni hanno investito. È in quella zona inoltre che si esprime la pluralità dei linguaggi artistici contemporanei, lì dove il processo artistico e progettuale comincia a divenire maturo.
Come credi che SMartIt possa contribuire al settore dello spettacolo?
Credo che SMartIt possa essere un ottimo strumento su diversi livelli. Tecnicamente, perché può determinare una cambiamento per lavoratori dello spettacolo, abbattendo le partite IVA e riassorbendo il pulviscolo delle associazioni culturali. L’esistenza di tale organismo può non solo facilitare artisti, tecnici e piccole strutture ma abbattere, centralizzando, una serie di costi che negli anni si sono andati moltiplicando: commercialisti, consulenti del lavoro etc. Eticamente, perché il fondo che si crea è un fondo creato dagli artisti per altri artisti, o da lavoratori del settore per altri lavoratori, e questo fa si che implicitamente si costruisca, almeno dal punto di vista formale, una comunità. Credo che potrebbe costruire anche un laboratorio importante sul piano del welfare, con una prospettiva nuova e diversa rispetto alle tradizionali organizzazioni sindacali.
Come credi che C.Re.S.Co. potrà contribuire alle attività di SMartIt?
Nell’ultimo Direttivo abbiamo ragionato su questo punto e crediamo che un piano di confronto importante debba essere proprio il Tavolo del Welfare. Se SMartIt e C.Re.S.Co. uniscono le loro forze e le loro prospettive ragionando e agendo al livello delle condizioni dei lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura e sul loro miglioramento, potremmo trovarci di fronte a ciò che in Italia storicamente non è mai accaduto nel settore dello spettacolo dal vivo: la creazione di una categoria non atipica ma specifica.
Regista e direttore artistico di triangolo scaleno teatro a Roma con il quale realizza progetti artistici, dedicati alla creatività contemporanea: teatrinvisibili (monitoraggio e convegno 2005/06), Teatri di Vetro (sette edizioni dal 2007 al 2013), OFFicINa, Cantiere di creatività contemporanea della Regione Lazio (2008/09 e 2010-11).
Nel 2011 vince il premio Kilowatt-Ubulibri come migliore giovane curatore della scena contemporanea per essersi distinta per la qualità del proprio lavoro, per le idee messe in campo e per la forza della propria proposta artistica.