Il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro per teatri e scritturati, il 19 aprile 2018, è stato un evento di portata consistente per il settore dello spettacolo. Le novità introdotte riguardano da vicino anche Smart, che conta tra i suoi soci molti lavoratori dello spettacolo e che fino a oggi ha utilizzato proprio lo strumento del CCNL teatri e scritturati per contrattualizzarli.
Abbiamo studiato nel dettaglio questa nuova normativa. Ne abbiamo scritto su questo blog e abbiamo approfondito la questione con Emanuela Bizi della segreteria nazionale SLC-CGIL (e tra le principali fautrici del nuovo contratto) ma, soprattutto, abbiamo avviato un confronto con osservatori, partner e soci, dedicando al tema anche una parte dell’assemblea generale di Smart, che si è tenuta il 16 luglio scorso a Milano.
Buone intenzioni, ma nella pratica cosa succede?
Inutile dirlo, condividiamo i principi che animano il testo: crediamo che lavorare per migliorare le condizioni economiche e sociali dei lavoratori dello spettacolo debba essere l’impegno di tutti, e ci uniamo al coro di chi rivendica più equi sistemi di redistribuzione e maggiori risorse per la cultura. Il rinnovo era necessario e presenta diversi aspetti positivi quali l’aumento dei minimi salariali, il recepimento delle principali novità in tema di diritto del lavoro o la previsione delle mansioni plurime. È poi da sottolineare la presenza di un protocollo per le attività di prestazioni rese da professionisti titolari di partita IVA, allo scopo di garantire loro alcune tutele ed un equo compenso. Dove invece le parti sembrano avere giocato in difesa è sul tema del contratto intermittente, forse la forma contrattuale più diffusa tra le organizzazioni culturali di media e piccola dimensione, la cui adozione viene fortemente disincentivata in modo generalizzato.
Durante questi mesi abbiamo raccolto diversi timori sugli effetti che questo aspetto del nuovo CCNL potrebbe avere su quella categoria di lavoratori (discontinui, giovani o comunque privi di solidità economica e amministrativa) che sceglie di iscriversi a Smart per trovare maggiori tutele al proprio lavoro. Parliamo di piccole e medie compagnie e realtà emergenti che si trovano, molto spesso, nella condizione in cui il datore di lavoro coincide con il lavoratore.
Sembrerà paradossale, ma per questa fascia di lavoratori dello spettacolo la preoccupazione principale riguarda proprio quella parte del testo in cui non solo si prevede un innalzamento degli importi dei minimi giornalieri, che il nuovo CCNL teatri e scritturati aumenta del 12% in tre anni, ma interviene pesantemente in tema di intermittenza. Infatti, con l’obiettivo di rendere più conveniente per i datori di lavoro (ricordiamolo: teatri e compagnie di prosa) stabilizzare i propri collaboratori, impone una maggiorazione del 40% della minima giornaliera per contratti di tipo intermittente. Per fare un esempio, questo significa che un attore o attrice che si trova nella stessa condizione di molti dei soci di Smart, per cui la retribuzione minima giornaliera è fissata a 68€ (che diventeranno 73€ nel 2020), in caso di contratto intermittente devono considerare una minima pari a circa 95€ nel 2018, 98€ nel 2019 e 101€ nel 2020 (quando l’aumento dei minimi entrerà totalmente a regime.
Dove sta il problema?
Sulla carta, un innalzamento dei compensi è sempre una buona notizia. Non solo, è un atto necessario, visto che gli importi dei compensi giornalieri per lavoratori e tecnici dello spettacolo erano fermi a valori stabiliti nel lontano 2008. Nell’intervista rilasciata a Smart, Emanuela Bizi ci ha detto in proposito che “certo, un contratto di lavoro non può creare nuovo lavoro, ma deve impedire che la crisi del settore trovi come unica via d’uscita la riduzione dei compensi e delle giornate per gli atipici dello spettacolo.”
Nella pratica, però, le cose sembrano più complicate e appaiono diverse a seconda della tipologia di teatro o di “impresa” di spettacolo considerata. Per la fascia delle piccole e medie compagnie, e per i nostri soci in particolare, questo dato va confrontato con due aspetti. Primo, l’attività di questi soggetti è assai poco stabile, ragion per cui il contratto più diffuso risulta essere proprio il contratto intermittente. Secondo, esiste una scarsità strutturale di risorse, tema su cui da anni gli stessi sindacati estensori del CCNL teatri e scritturati insistono, chiedendo maggiori fondi al F.U.S per far sì che le nuove norme producano reali miglioramenti delle condizioni di vita dei lavoratori. In questo contesto all’aumento dei minimi giornalieri non corrisponde necessariamente un aumento dei cachet o delle risorse disponibili per la produzione artistica. Perciò, se il budget è sempre lo stesso ma l’importo del compenso giornaliero viene aumentato per legge, il risultato è che dovranno diminuire le giornate di scrittura che potranno essere coperte con quel budget. Con il rischio, per l’artista, di non arrivare più a coprire il numero minimo di giorni lavorati sull’anno necessario ad accedere pienamente al welfare, a partire dalla NASPI.
È un problema che abbiamo affrontato nel dettaglio nel nostro testo di approfondimento sul CCNL teatri e scritturati 2018, citando anche i dubbi di Mimma Gallina, espressi sul sito ateatro.it. Per dirlo con altre parole, le nuove norme (le intenzioni sono buone, è bene non dimenticarlo) introdotte dal nuovo CCNL teatri e scritturati rischiano, paradossalmente, di produrre una maggiore precarizzazione degli artisti e delle compagnie meno strutturate, magari proprio di quei giovani che stanno muovendo i primi passi nel settore. Quando non minacciano, addirittura, di ripiombare un’intera fascia di lavoratori nel regno senza tutele del lavoro nero. Il rischio infatti, per scriverlo senza mezzi termini, è che le giornate lavorative restino le stesse ma ne vengano dichiarate meno.
Per noi di Smart l’entrata in vigore del nuovo CCNL è stata un’occasione per riflettere e ridiscutere degli strumenti di cui la cooperativa si serve per portare avanti i suoi principi mutualistici di aumento delle garanzie e delle tutele per i lavoratori discontinui, autonomi, precari. Per questo, dopo averne discusso con i nostri soci anche in occasione dell’ultima assemblea generale, la cooperativa Smart ha deciso di abbandonare il CCNL teatri e scritturati e adottare un nuovo CCNL. Già dal mese di agosto, quindi, i nostri soci saranno contrattualizzati usando il CCNL per le “cooperative e imprese sociali operanti nel settore della produzione culturale e dello spettacolo”. “Si tratta di un contratto nazionale entrato in vigore nel 2015 e di cui si attende il rinnovo, ed è stato firmato e riconosciuto dalle organizzazioni di categoria che rappresentano il mondo delle cooperative e dagli stessi sindacati firmatari del CCNL teatri e scritturati sottoscritto da AIGIS. Il testo integrale è disponibile a questo link.
Perché cambiare CCNL di riferimento?
A parte rispondere con più efficacia, a nostro parere, alle esigenze dei nostri soci lavoratori dello spettacolo, questo contratto ci permette di dare una veste più coerente ai rapporti di lavoro tra Smart e i suoi soci. Vi spieghiamo perché.
Il CCNL rinnovato il 19 aprile scorso disciplina un settore molto specifico del lavoro dello spettacolo, ovvero, per citare il testo, quello del “personale artistico, tecnico e amministrativo scritturato dai Teatri Nazionali, dai Teatri di Rilevante Interesse Culturale, dai Centri di produzione e dalle Compagnie teatrali professionali”. Cioè attori e tecnici che lavorano per un teatro o per una grande compagnia.
Non è evidentemente né il caso di Smart né dei suoi soci: l’uso di un contratto destinato a teatri e compagnie era di fatto una forzatura concettuale, proprio perché assimilava Smart a un teatro o a una compagnia.
Smart è una cooperativa, non è un teatro né una compagnia tetrale, e potrebbe piuttosto essere considerata come l’insieme di tante e diverse formazioni artistiche indipendenti.
Il rinnovo del CCNL teatri e scritturati ha costituito quindi l’occasione per superare questa forzatura e scegliere una tipologia di contratto più adatta alla nostra natura.
Perché non l’abbiamo adottato sin da subito?
Il CCNL “cooperative e imprese sociali spettacolo” è stato introdotto in un momento successivo rispetto alla costituzione di Smart Italia, quindi all’atto di costituzione non abbiamo potuto fare altro che adottare il CCNL teatri e scritturati firmato da AGIS (nella versione del 2008, precedente a quella attuale).
In cosa differisce questo contratto da quello per i teatri e le compagnie?
Dal punto di vista operativo, il CCNL cooperative prevede una maggiore flessibilità che si adatta meglio al profilo dei nostri soci. Ad esempio rispetto a quanto previsto per l’indennità di trasferta, che può avere un importo variabile e non fisso come invece stabilito nel caso del CCNL teatri 2018.
Inoltre, il CCNL cooperative non indica alcuna maggiorazione per il contratto intermittente, a differenza di quanto previsto dal CCNL sottoscritto da AGIS.
Perciò, l’importo della retribuzione minima giornaliera (secondo la tabella presente a pagina 56 del testo) per un attore o attrice (terzo livello, che corrisponde al caso più frequente tra i soci di Smart) prevede una retribuzione di € 68,13 lordi anche per i contratti intermittenti (contro i 95€ del CCNL teatri e scritturati 2018, ricordiamolo, che diventeranno 101 nel 2020). Peraltro, Smart porterà da subito la minima a € 70, con l’impegno ad adeguarsi nel caso futuri rinnovi del CCNL cooperative la aggiornassero a un importo superiore.
Nessun cambiamento sul fronte contributivo e fiscale.
In virtù di tutti questi aspetti, crediamo che l’adozione da parte di Smart del “CCNL spettacolo per cooperative e imprese sociali” possa aiutare molti artisti e tecnici a svolgere il loro lavoro nel pieno rispetto della legalità, evitando il nero e facilitando il loro ingresso nel sistema delle tutele sociali anche nel caso di budget ridotti e lavoro discontinuo.
PAGHE MINIME ATTORI: RAFFRONTO CCNL COOPERATIVE / CCNL TEATRI
Tutte le cifre sono comprensive della percentuale di indennità (+24%). Fonte: SLC-CGIL
CCNL COOPERATIVE – Paga minima attori scrittura continuata, parziale, mensilizzata
euro 68,13 (Allievi euro 59,78)
Smart corrisponderà ai suoi soci euro 70,00
CCNL TEATRI E SCRITTURATI – Paga minima attori scrittura continuata, parziale, mensilizzata
Dal 1° aprile 2018 euro 68,22 (Allievi euro 55,61)
Dal 1° gennaio 2019 euro 70,17 (Allievi euro 57,20)
Dal 1° gennaio 2020 euro 72,78 (Allievi euro 59,32)
Nb. Nella scrittura mensilizzata il costo delle giornate lavorate è quella non inferiore al minimo, le altre giornate sono retribuite al minimo ENPALS (nel 2018 pari a euro 48,20).
CCNL COOPERATIVE – Paga minima attori contratto intermittente
euro 68,13 (Allievi euro 59,78)
Nessuna modifica rispetto all’importo per altre forme di scrittura. Smart corrisponderà ai suoi soci euro 70,00
CCNL TEATRI E SCRITTURATI – Paga minima attori contratto intermittente
Dal 1° aprile 2018 euro 95,51 (Allievi euro 77,85)
Dal 1° gennaio 2019 euro 98,24 (Allievi euro 80,08)
Dal 1° gennaio 2020 euro 101,89 (Allievi euro 83,05)
I compensi da lavoro autonomo sono regolati nel relativo protocollo.