Il futuro del lavoro: l’economia sociale alla prova della gig economy

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Associazionismo, mutualismo, impresa sociale, sharing economy, lavoro autonomo, uberizzazione sono termini sono sempre più spesso evocati nel dibattito pubblico (come indica anche l’articolo pubblicato in questi giorni su La Stampa) ma altrettanto spesso rimangono definizioni astratte, di cui è difficile valutare la reale portata realtà sulla società e sul mondo lavoro nella società contemporanea.

I processi descritti da queste terminologie, tuttavia, sono all’opera quotidianamente e investono, trasformandole, le vite di un numero crescente di individui: sul luogo di lavoro, nelle dinamiche sociali, nella vita privata.

In questi anni abbiamo assistito alla diversificazione delle forme contrattuali fondata sull’imperativo della flessibilità e dell’agilità, all’avvento di un modello di capitalismo automatizzato, globalizzato e digitale, che ha sconvolto le abitudini di vita consolidate e mette a dura prova i sistemi di tutele dei singoli Stati.

L’economia on demand richiede sempre di più forme di lavoro on demand. Non per questo, però, i nuovi lavoratori di oggi sono condannati a un destino di precarietà e all’«uberizzazione».

Esistono, al contrario diversi e sempre più innovativi esperimenti su scala internazionale, nazionale e locale che si sviluppano e crescono in zone grigie lasciate dal sistema di Welfare statale e che propongono forme innovative di tutela sociale e cooperazione, adatte alla liquidità delle forme di vita contemporanee.

Di questi esperimenti e di queste proposte discuteremo il 7 febbraio a Trentino Impact Hub (Trento).

L’incontro è organizzato in collaborazione con Euricse, LaReS Laboratorio Relazioni di Lavoro e Sindacali, e la Trentino School of management.

L’evento è gratuito, per iscrizioni o informazioni: info@hubrovereto.it.

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