Musicisti, designer, fotografi, scrittori, sviluppatori software: tutti coloro che fanno creatività per lavoro o per passione sono consapevoli che le loro opere, circolando sul web e sui social network, possano essere facilmente copiate o manomesse. Ecco perché, per condividere con il mondo le proprie opere è importante proteggerle dal plagio e poter dimostrare in ogni momento di averle create prima degli altri. Per questo abbiamo deciso di lanciare una partnership in cui i nostri soci abbiano accesso a tariffe agevolate ai servizi di Proofy.
Proofy è una piattaforma che permette agli autori di depositare e tutelare le opere con un procedimento estremamente facile, veloce ed economico, completamente online. Per raccontarvi qualcosa di più del progetto, abbiamo incontrato “gli inventori” di Proofy, e gli abbiamo fatto qualche domanda.
Come è nata l’idea di Proofy?
Il progetto nasce da una necessità di Tiziano, musicista prima ancora che ingegnere informatico, di tutelare la sua musica. Nasce anche da due consapevolezze di fondo: da una parte, oggi attraverso il web e i social network, il rischio di plagio dei lavori creativi è aumentato esponenzialmente, dall’altra, sono rari sul mercato gli esempi di protezione di un’opera sicura legale, veloce ed ad un prezzo accessibile agli artisti.
Proofy è un servizio completamente online di datazione certa delle opere digitali in tempo reale, che permette ai lavoratori della conoscenza di avere prova della paternità delle proprie creazioni, per tutelarsi così contro il furto di opere, di idee e di progetti.
Quali sono i vostri back-ground, come vi siete conosciuti?
Tiziano, laureato in Ingegneria informatica e specializzato in Sicurezza IT e Paola, avvocato, laureata in Giurisprudenza presso l’Università Bocconi e , si sono incontrati nel 2013 a una cena di ex compagni di scuola, durante la quale Tiziano ha parlato a Paola del progetto, che era allora nelle sue fasi iniziali. Circa otto mesi più tardi Paola ha posto come condizione alla partecipaione al progetto che venisse coinvolta anche Valentina, laureata in Business for Arts Culture Media and Entertainment presso l’Università Bocconi, con la quale Paola aveva già lavorato.
Che cosa differenzia la vostra da altre piattaforme o realtà?
Da un punto di vista commerciale, Proofy si differenzia da altri servizi di tutela online della proprietà intellettuale in termini di costo e di facilità d’uso. Vogliamo che l’unico pensiero dei creativi sia creare, la tutela deve essere praticamente automatica. Da un punto di vista tecnologico siamo sempre aggiornati all’ultima novità: usiamo tecnologie di data certa conformi all’ultima normativa vigente in materia (marcature temporali qualificate eIDAS), ed inoltre abbiamo implementato un sistema proprietario di data integrity con cui possiamo andare a verificare se il documento è stato manomesso.
Chi si rivolge a voi? Ci raccontate un paio di storie di utilizzatori di Proofy particolarmente interessanti?
A rivolgersi a Proofy sono soprattutto le persone, professionisti e non, che hanno bisogno di proteggere i loro lavori creativi prima di condividerle sulla rete o con altre persone, ma anche uffici legali, studi di architettura, studi di grafica.
Uno dei primi ad aver utilizzato Proofy è Stefano, 30 anni, che nel tempo libero ama scrivere testi teatrali e che, dopo aver preso contatto con alcuni editori, ha sentito il bisogno di tutelare i propri lavori prima di condividerli.
Curiosamente si chiama Stefano anche un altro artista che ha scelto Proofy per depositare dei format. In questo caso erano inclusi diversi materiali: progetti descrittivi, mappe, disegni, video di performance e testi che insieme andavano a comporre ciascuno dei suoi progetti. In quest’ultimo caso la sua difficoltà era anche dove potersi collocare nelle tradizionali e più costose categorie di deposito SIAE.
Quali sono gli errori tipici che un creativo può fare nella tutela delle sue opere?
Aspettare che accada qualcosa per informarsi è sicuramente il primo elemento. Purtroppo il mondo del diritto d’autore è un mondo poco conosciuto e per molti di difficile comprensione in quanto si tratta di una materia molto complessa. Condividere progetti e idee senza una preventiva registrazione della paternità dell’opera è un rischio più concreto di quanto si immagini normalmente. Purtroppo così non è: molte persone lavorano e vivono della propria creatività, e le idee e i progettisono il vero patrimonio di tanti professionisti e imprenditori. Tutelarsi non è solo consigliabile, ma necessario!
E la partnership con SMart? com’è nata? come pensate che possa servire?
La partnership con SMartIt è nata per unire le forze. Smart era interessata a far conoscere meglio ai propri soci il mondo del diritto d’autore e Proofy ad entrare in contatto con i soci SMart e ad ascoltarne direttamente le esigenze. La partnership è il primo passo per poter poi organizzare altre iniziative insieme a vantaggio degli artisti.
Vuoi sapere di più sulla partnership fra Proofy e SMart e sulle tariffe agevolate per i soci? Scrivici: info@smart-it.org