Smart sostiene l’appello per il supporto urgente ai lavoratori e alle imprese dello spettacolo

 

Spettacoli teatrali, concerti, eventi, mostre, musei: l’elenco è lungo e i dati ad oggi parlano da soli. Per il primo semestre 2020, l’impatto sostanziale della crisi legata al Coronavirus è calcolato su una platea di oltre 6.000 lavoratori e il danno economico è stimabile in 400 milioni di Euro. Sono le stime diffuse nei giorni scorsi dall’Alleanza delle Cooperative Italiane relativamente alla crisi legata al COVID-19 sulle imprese cooperative: “con la chiusura di asili e scuole per l’infanzia, la cooperazione sociale vede a rischio oltre 30mila lavoratori, con un danno economico (stimabile in 10 milioni di euro al giorno) che rischia di minare la tenuta stessa di molte cooperative; nella gestione dei servizi di pulizia e ristorazione, in ambito pubblico e privato, sono oltre 5.500 i lavoratori ad oggi fermi”. Ancora una volta, a mostrarsi particolarmente fragile è il settore dello spettacolo dal vivo. Fragile perché diviso, frammentato, rappresentato solo parzialmente, economicamente debole per l’endemica scarsità di risorse. Fragile per le condizioni di lavoro degli artisti, dei tecnici e degli operatori dello spettacolo, che rappresentano ancora oggi una delle categorie di lavoratori meno tutelate del nostro Paese. Per questi lavoratori e per queste lavoratrici, nella maggior parte dei casi impiegati con contratti intermittenti, è più difficile avere accesso alle indennità di malattia e disoccupazione. Per questi lavoratori e per queste lavoratrici, lo “smart working” non è una soluzione: solo nella prima settimana di crisi sono stati 7.400 gli spettacoli annullati, ovvero 7.400 occasioni di lavoro perdute, compensi che non verranno mai pagati. Perché, quasi sempre, uno spettacolo annullato è un lavoro perso. Nessuna tutela, nessun ammortizzatore sociale. Se servissero altri numeri, Assomusica ha valutato finora solo nello spettacolo dal vivo almeno 10,5 milioni di minori entrate in due giorni. E il “fermo” continua.

Per questo Smart sottoscrive gli appelli già rivolti dalle organizzazioni sindacali, dall’Alleanza delle Cooperative, da AGIS, Federvivo e C.Re.S.Co., affinchè sia riconosciuto lo stato di crisi del settore dello spettacolo dal vivo e siano posti in essere adeguati interventi a sostegno di lavoratori e imprese. Mai come in questo momento è necessario compiere azioni unitarie, e superare la frammentazione e l’isolamento che caratterizzano il settore: organizzazioni datoriali, sindacati, imprese e lavoratori devono costituire un fronte comune. Anche per questo, Smart sostiene la petizione “Appello per sostegno urgente ai lavoratori dello spettacolo” lanciata da Fondazione Centro Studi Doc ed è pronta ad impegnarsi per costruire quella unità di intenti necessaria a garantire maggiori tutele per i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo.

Qui di seguito riportiamo alcune delle richieste più urgenti per affrontare questa crisi, richieste che considerano tutto il territorio oggetto del D.P.C.M. 25.02.2020. L’appello integrale potete scaricarlo e leggerlo in calce.

  1. Chiediamo che l’indennità di malattia sia finalmente riconosciuta fin dal primo giorno, mentre ora è richiesto il versamento minimo di 100 giornate di contributi INPS dal gennaio dell’anno precedente: chiediamo semplicemente i diritti dei lavoratori degli altri settori.
  2. Chiediamo, per l’accesso alla Naspi, l’abolizione del “ticket” licenziamento in caso di licenziamento per giustificato motivo a causa della crisi Covid 19.
  3. Chiediamo che l’indennità di disoccupazione Naspi sia riconosciuta agli intermittenti dello spettacolo per tutti i periodi di sospensione di attività, anche in costanza di rapporto di lavoro, per un periodo almeno pari a quello lavorato, considerando anche le giornate di lavoro per prove.
  4. Chiediamo che l’accesso a un ammortizzatore sociale (FIS) sia garantito anche ai lavoratori intermittenti e sia commisurato alle giornate di lavoro svolto durante l’anno precedente e non solo al lavoro cancellato nel primo periodo di crisi.
  5. Chiediamo che sia garantito l’accesso a un ammortizzatore sociale (FIS) estendendolo ai lavoratori con meno di 90 giorni di anzianità con un unico committente, requisito quasi impossibile per chi non è socio dipendente di cooperative o di teatri stabili, e che sia previsto anche a piccole realtà con meno di 5 dipendenti.

Invitiamo a condividere e dare massima diffusione a questo appello per i diritti dei lavoratori dello spettacolo.

Questi i sostenitori dell’appello per i lavoratori del mondo dello spettacolo

Sostengono l’appello per i lavoratori del mondo dello spettacolo Alleanza delle Cooperative Italiane Cultura Turismo Comunicazione (Legacoop CulTurMedia, Confcooperative Cultura Turismo e Sport e Agci Culturalia), Arci Nazionale, Doc Servizi, Doc Educational, Doc Creativity, Doc Live, STEA, Hypernova, Freecom, la rete Show Net, Techne, Tempi Tecnici, AMS Coop, fasolmusic.coop, NRGcoop, CreaStage, Crewroom, Note Legali, Studio Metis di consulenza del lavoro, l’associazione di categoria dei live club KeepOn Live, Assolirica, l’agenzia Noodles Eventi, Sos Musicisti, Music Academy, LPEB, ADEIDJ, lo studio legale Sintonia, l’associazione jazzisti MEDJ, Harley Rock Crew, l’ufficio stampa musicale Sfera Cubica, Federazione Nazionale Il Jazz Italiano (FIJI), La Piccionaia, Radici Future, Teatro Koreja, Teatro Abeliano, PazLab, Cool Club, 29nove, Museion, comunità cooperativa Melpignano, 34°fuso, Swapmuseum, Experience, Polo Biblioteca Murale Lecce, Museo Castromediano Lecce, Wall Records Torino, Indie Pride APS, Associazione di Promozione Sociale Alchechengi, Skeldon, EasyShow, MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti, Audiocoop, l’associazione italiana artisti AIA, Rete dei Festival, Zenart.

FIRMA LA PETIZIONE: Appello per sostegno urgente ai lavoratori dello spettacolo

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