SMart: la sfida della grande trasformazione in cooperativa europea

croquis_ericLa grande trasformazione di SMart in una cooperativa europea rappresenta una nuova avventura per l’organizzazione e le sue migliaia di soci. Questa espansione del modello di fatto è già presente nel DNA della casa madre, in Belgio. 

IL MERCATO CAPITALISTA E LA PRESSIONE SU LAVORO

Ci troviamo di fronte ad una vera urgenza di sviluppare questa cooperativa innovatrice, che farà da contrappeso al pensiero capitalista impersonale e onnipresente. Nello zoppicante sistema economico attuale, l’Homo Economicus da un lato versa in una situazione di cattività mentale e fisica, e dall’altro è continuamente incoraggiato ad aumentare il suo guadagno. Questo modo di funzionamento privilegia… i privilegiati. Oggi, l’1% della popolazione mondiale detiene quasi la metà delle risorse finanziarie globali.

Inoltre, da diversi anni il mercato del lavoro locale ed internazionale si confronta con cambiamenti strutturali. Il lavoro diventa più raro e gli stipendi non vengono adattati all’aumento del costo della vita, anzi talvolta diminuiscono. Le proiezioni sull’evoluzione dell’impiego prevedono che fra qualche decennio la tecnologia e la robotica avranno rimpiazzato innumerevoli posti di lavoro.

Ad oggi, gran parte dei lavoratori (artisti e creativi inclusi) non guadagna a sufficienza per vivere correttamente. I loro stipendi sono semplicemente troppo bassi. Assistiamo ad una destabilizzazione assolutamente tangibile delle nostre condizioni di lavoro. Questa pressione sull’impiego è un fenomeno vecchio di qualche decennio. A partire dagli anni ‘70, la politica neoliberale ha determinato la fine del controllo nazionale sul capitale. Da allora, questo capitale ha avuto mano libera, cosa che ha condotto nel 2008 ad una alla crisi finanziaria e umana peggiore di quella degli anni 30. Le democrazie occidentali si ritrovano oggi prigioniere del mercato finanziario e del suo dogma economico: “il mercato, e quanto passa attraverso di esso, si autoregola”.

LE SFIDE PER LA COOPERATIVA EUROPEA

Il modello cooperativo può offrire delle risposte a questo contesto paralizzante. Le cooperative possono giocare un ruolo importante nell’emancipazione e nel supporto dei soci. Grazie alla dimensione collettiva, è possibile condividere strumenti che permettono di raggiungere obiettivi inaccessibili ai singoli individui. Questo è il fulcro e la forza della cooperazione.

Le questioni legali che pone la nascita della grande cooperativa europea SMart saranno risolte grazie ad accorgimenti tecnici ed a una buona pianificazione. Invece, la prima vera sfida sarà capire a fondo le diverse culture, riuscire a farle lavorare insieme, e rispondere alle loro rivendicazioni individuali e collettivi. Tradurre i loro bisogni in un discorso unico e coerente costituisce un’altra sfida. Ma la vera scommessa per questo grande organismo europeo e per i suoi 70.000 soci sarà di diventare un gruppo di pressione. In collaborazione con altri organizzazioni e strutture, la cooperativa dovrà essere in grado di attirare l’attenzione sui bisogni di una comunità crescente di lavoratori che funzionano con dei contratti brevi, intermittenti e spesso (molto) sottopagati. Se questa cooperativa ideologica desidera davvero diventare un’istanza credibile che si batte diritti socio-economici di una categoria che non fa parte delle élite finanziarie, l’unica scelta sarà quella di difendere i suoi soci sul piano politico.

La cooperativa potrà giocare un ruolo importante in una fase di delirio economico. Dando vita ad una rete sociale che offra dignità e rispetto, questa grande trasformazione risponderebbe alle necessità di una comunità sempre più segmentata e parcellizzata. Gli esseri umani sono per natura sociali e portati alla cooperazione, non individualisti e competitivi.

IN CAMMINO VERSO IL CAOS IN UNO STATO FALLITO

In «The Great Transformation» Karl Polanyi ci aveva messo in guardia dagli effetti disastrosi di un’economia competitiva e capitalista nella quale il lavoro è venduto sul mercato come un qualsiasi prodotto. Quando il lavoro (e la terra, ed il denaro) è offerto su un mercato capitalista come merce, la comunità stessa è sottomessa alle leggi del mercato.  La conseguente dislocazione sociale porta ad una reazione di difesa spontanea da parte della comunità. Polanyi aveva dimostrato che quando un conflitto importante fra la dimensione economica e quella sociale non si risolve, si sviluppa un contesto propizio al caos: in uno stato che ha fallito, le relazioni sociali e civili di sostegno reciproco si dissolvono. Quindi, se lo Stato desidera evitare questa deriva, è assolutamente necessario rivalorizzare il lavoro (flessibile).

La cooperativa alla quale SMart ambisce dovrà essere un interlocutore sociopolitico credibile, ed una forza ambiziosa ed innovante che darà vita ad una comunità civile che risponderà alla dislocazione socio-economica attuale. Non c’è altra strada possibile!

 

Eric Lauwers

Montreal, 10 novembre 2015

 

Eric Lauwers è stato direttore, all’interno di SMart, dell’Association Professionnelle des Métiers de la Création. Oggi vive a Montreal, Québec, dove lavora per la Fédération Mondiale pour les Journalistes.

Disegno: Denis Meyers

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