“Oscar giaceva a terra con il vetro crepato e il suo ticchettio si faceva sempre più debole; guardava le nuvole che scorrevano nel cielo sopra di lui e se avesse avuto gli occhi avrebbe pianto. Erano belle le nuvole, leggere e veloci trasportate dal vento verso paesi che lui neanche si immaginava, potevano viaggiare le nuvole, libere e senza pensieri, potevano cambiare forma, ingrandirsi o sparire, potevano guardare dall’alto e ammirare le foreste, il mare, le città. Avrebbe voluto essere una nuvola anche lui, ma era nato orologio, pesante orologio a pendolo tutto fatto di legno massiccio, intarsiato, decorato, magnifico, ma immobile, inchiodato ad un muro e condannato a segnare le ore, sempre uguali ogni giorno, per tutta la vita. E invece lui sognava di viaggiare…”
Oscar è uno dei protagonisti delle nostre favole. Rotti, vecchi, inutili, dimenticati, che se ne stanno lì nei cassetti o sotto un cumulo di polvere e poi, un giorno, arriva un cacciavite invadente, un sacco buio, una mano svuota credenze… li prende e se li porta via, verso l’ignoto. Sarà la fine di tutto o l’inizio di qualcosa di nuovo?
“Favole da discarica” è una raccolta di storie in cui i pensieri, le paure, la gioia e le emozioni di vecchi oggetti messi in un angolo e “pronti per la discarica” si fanno parole per raccontare tutta quella parte di umanità considerata inefficiente, improduttiva, inutile e per questo esclusa ed emarginata. Lo spettacolo affronta le tematiche dell’emarginazione e della diversità, ma anche dell’emancipazione e della libertà. Gli oggetti protagonisti delle favole infatti, proprio quando tutto sembrerà finito, riscopriranno un valore profondo e dimenticato. Non sarà la fine di tutto ma l’inizio di qualcosa di nuovo… Partendo proprio dalle piccole storie di questi oggetti nasce “Cantieri Nuove Storie”, un progetto teatrale per bambini e bambine dai 6 ai 10 anni, che proprio come un cantiere, luogo di costruzione e decostruzione, vuole agire sulle narrazioni di quei luoghi, di quelle persone e di quei gruppi sociali spesso messi ai margini